Omicidio Cenci, c'è l’Appello. "No sconti di pena al killer"

Torna in aula Eder Guidarelli. L’appello dei familiari della vittima

Marcello Cenci, ucciso a Valencia

Marcello Cenci, ucciso a Valencia

Ferrara, 25 giugno 2019 - Dopo l’estate Eder Guidarelli Mattioli dovrà comparire di nuovo davanti a un giudice per fare i conti con i suoi demoni. Dopo la sentenza di primo grado, letta il 18 gennaio in tribunale a Ferrara, il 33enne di Pontelagoscuro sarà chiamato a rispondere dell’omicidio dell’ex amico Marcello Cenci davanti alla corte d’Appello di Bologna. L’udienza, spalmata su due giorni per discussione e lettura del dispositivo, è fissata per il 13 e il 14 novembre.

Un passaggio che le parti attendono con ansia. I genitori di Marcello, come specificato nella lunga lettera che pubblichiamo qui sotto, si aspettano che non ci siano sconti di pena per chi ha viaggiato per 1.500 chilometri fino a Valencia per aggredire e strangolare loro figlio. I pm, che hanno presentato ricorso, contano invece di veder riconosciute le aggravanti che non hanno retto in primo grado. I difensori di Eder, gli avvocati Eugenio Gallerani e Giacomo Forlani, giocheranno infine tutte le carte in loro possesso per limare la sentenza emessa in primo grado dal gup Carlo Negri.

Il processo in rito abbreviato, lo ricordiamo, si era concluso per Guidarelli con una condanna a trent’anni di reclusione. Il massimo della pena, come richiesto dai pubblici ministeri Ciro Alberto Savino e Ombretta Volta nella loro lunga requisitoria. Il calcolo è presto fatto: pena base dell’ergastolo scesa a trent’anni grazie alla riduzione di un terzo garantita dal rito abbreviato. Ma il vero nodo è quello delle aggravanti. Delle tre contestate dalla procura, due sono state rigettate. A cadere sono state la premeditazione (sulla quale l’accusa aveva insistito molto) e la minorata difesa. Ha retto soltanto quella dell’aver assassinato una persona vittima di precedenti atti di stalking, reato quest’ultimo per il quale il 33enne venne condannato a tre anni. Il rigetto della premeditazione è certamente il principale successo della strategia difensiva. I legali di Eder potrebbero ora partire da questa base per provare a portare a casa qualche altro risultato davanti ai giudici del capoluogo emiliano. Qui, procura generale e difensori ripercorreranno nuovamente le tappe di un delitto che ha sconvolto un’intera comunità, spaccando in due un paese.

Nella notte tra l’1 e il 2 luglio del 2017 Eder Guidarelli arriva a Valencia, città spagnola nella quale Marcello si era trasferito proprio per sfuggire alle persecuzioni e alle minacce dell’ex amico, accecato dalla gelosia dopo essere stato lasciato dalla fidanzata. Il 33enne aspetta Cenci sotto casa, lo aggredisce e lo strangola nell’androne del palazzo. Dopo il raid omicida l’italo-brasiliano si rimette in macchina, direzione Pontelagoscuro. Il viaggio della follia si conclude a Ventimiglia, dove lo attendono i carabinieri di Ferrara pronti a stringergli le manette ai polsi.