Omicidio Cinzia Fusi, il mistero del fazzoletto intriso di sangue

Trovato sulla scena del delitto, a cosa è servito? E si scava nei conti bancari

Sopralluoghi in via Primicello (foto Businesspress)

Sopralluoghi in via Primicello (foto Businesspress)

Copparo (Ferrara), 6 settembre 2019 - Sotto la lente degli investigatori è finito anche un fazzoletto intriso di sangue trovato nel garage. Si cerca di capire a cosa sia servito. Nei trascorsi della coppia potrebbe celarsi la chiave del raptus che ha spinto Saverio Cervellati (foto), commerciante copparese di 52 anni, a massacrare a colpi di mattarello la compagna 34enne Cinzia Fusi (foto). Se infatti non ci sono dubbi nell’individuare nella gelosia il motore del fatto di sangue, gli inquirenti non vogliono lasciare nulla di intentato e valutare ogni pista possibile. Tra cui anche quella che vede un movente economico intrecciarsi a quello sentimentale.

Cinzia Fusi
Cinzia Fusi

Proprio per questo, a ormai due settimane dall’orrore consumato in quel garage di Copparo, procura e carabinieri stanno vagliando nuovi elementi. In particolare l’attenzione degli investigatori si sta concentrando sulla situazione economica dei due e su eventuali movimenti di denaro. Per questo sono in corso accertamenti di natura patrimoniale e bancaria i cui risultati potranno suffragare o smentire l’ipotesi del movente economico.

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Nello stesso tempo, gli inquirenti stanno ascoltando una serie di persone che possano in qualche maniera gettare luce sul passato di Cervellati e sui comportamenti tenuti sia nei confronti di Cinzia che di altri soggetti. Ma non è tutto. Sotto la lente è finito anche un oggetto rinvenuto nel garage in cui sabato 24 agosto il commerciante 52enne ha massacrato la compagna. Si tratta di un fazzoletto appallottolato e imbevuto di sangue. Ora si tratterà di capire come e in che circostanza sia stato utilizzato.

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Si può ipotizzare che Cervellati, nell’ora di caos seguita all’aggressione, possa averlo usato per cercare di tamponare le ferite inferte alla donna. Oppure che possa averglielo infilato in bocca per impedirle di urlare. Al momento, va chiarito, ci muoviamo nel campo delle ipotesi e per avere una conferma bisognerà aspettare gli esiti delle indagini tecniche e dell’autopsia. INTANTO, oggi pomeriggio gli inquirenti effettueranno un altro accesso al capannone di via Primicello. Il nuovo sopralluogo è necessario per ultimare i rilievi e per cristallizzare tutti i riscontri messi insieme fino ad ora. All’ispezione, come già successo per quella di lunedì, potranno partecipare anche i difensori delle parti, gli avvocati Elisa Cavedagna e Luca Tieghi per Cervellati e l’avvocato Denis Lovison per la famiglia Fusi. Dopo il giorno del dolore e dell’addio a Cinzia nella sua Cologna, gli inquirenti riprendono quindi a lavorare su un’inchiesta che, nonostante la confessione dell’omicida, si annuncia ancora lunga e complessa.

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