Omicidio di Cinzia Fusi, la Cassazione conferma: ergastolo per Cervellati

La Corte suprema ha rigettato la richiesta di attenunanti presentata del compagno della vittima: proprio il legame affettivo, anzi, è una aggravante grazie al Codice rosso

Cinzia Fusi e Saverio Cervellati, condannato all'ergastolo per l'omicidio

Cinzia Fusi e Saverio Cervellati, condannato all'ergastolo per l'omicidio

Ferrara, 27 aprile 2022 - Ergastolo: anche la  Cassazione ha confermato in via definitiva la massima pena per Saverio Cervellati, 58 anni, condannato per per aver ucciso la compagna Cinzia Fusi, 34 anni, a Copparo la mattina del 24 agosto 2019. La donna venne massacrata a colpi di un mattarello di legno nel market dove era impiegata. L'imputato era anche suo datore di lavoro. Fu lo stesso Cervellati a chiamare i carabinieri che si trovarono davanti la vittima agonizzante: morì poche ore dopo in ospedale.

Si tratta di una delle prime sentenze definitive, probabilmente la prima in Emilia Romagna, di condanne all'ergastolo dopo la modifica normativa del Codice rosso, introdotta proprio nel 2019, con l'aggravante legata alla relazione affettiva tra omicida e vittima. La Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso della difesa che chiedeva il riconoscimento delle attenuanti generiche, già rigettato in appello.

L'avvocato Denis Lovison, legale di parte civile per i familiari della vittima, esprime soddisfazione per la conferma della condanna. L'avvocato rappresentava anche i Comuni di Copparo e di Riva del Po, di lavoro e di residenza, ai quali era stato riconosciuto un risarcimento di un danno alla comunità, confermato anche in Cassazione

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