
Alessandro Coatti, il biologo ucciso il cui corpo è stato trovato fatto a pezzi in una valigia in Colombia
Ferrara, 28 aprile 2025 – Sarebbe da ricercare in un incontro nella Rete per derubarlo il movente dell’omicidio di Alessandro Coatti, 38 anni. Il biologo, torturato, ucciso e fatto a pezzi in Colombia, sarebbe finito nella trappola di una banda organizzata per estorcere denaro.
Si tratta di gang che operano in Colombia, cercano stranieri tramite app di incontri, li derubano. E’ questa la pista che stanno seguendo gli inquirenti secondo alcune fonti, interne alla polizia giudiziaria, alle quali fa riferimento ‘Hoy Diario del Magdalena’, giornale di Santa Marta, in Colombia, la cittadina dove il giovane è stato assassinato.

Il movente del crimine, avvenuto il 6 aprile, sarebbe il furto quindi e non il traffico di droga o la pista della criminalità organizzata come era stato ipotizzato in una prima fase. Coatti, arrivato da solo il 3 aprile, aveva preso alloggio nel centro di Santa Marta, single e – secondo il giornale – appartenente alla comunità Lgbti, sarebbe finito nella trappola che era stata tesa da criminali che contattano membri della comunità Lgbti per svuotare i loro conti bancari. Le indagini rivelano che Coatti – sempre secondo quanto riporta il giornale dolombiano – iscritto a una piattaforma di incontri, avrebbe visto una persona dello stesso sesso.
A quel punto è stato rapito, drogato, assassinato. L’ipotesi che si sia trattato di una rapina sfuggita di mano. La polizia ha scoperto il luogo esatto in cui il biologo è stato torturato. Il corpo fatto a pezzi, impacchettato in borse, abbandonato. Il giovane, originario di Longastrino, gli studi al Rita Levi Montalcini di Argenta, la laurea nel 2010 a Pisa in neurobiologia molecolare, era entrato a far parte della Royal society of biology.