"Omicidio Fusi, la giustizia apre alla pace di quanti hanno voluto bene a Cinzia"

Il sindaco di Copparo ha commentato la sentenza della Cassazione che ha reso definitivo l’ergastolo per il compagno della donna, Saverio Cervellati

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"Come avrete visto, la Cassazione ha confermato l’ergastolo per il femminicidio di Cinzia Fusi (foto), negando a chi l’ha uccisa il riconoscimento delle attenuanti generiche. Si tratta inoltre della prima condanna definitiva all’ergastolo con la sola aggravante del Codice Rosso pronunciata in Emilia Romagna. Questo processo, in cui il Comune di Copparo, si è voluto costituire parte civile per schierarsi dalla parte di Cinzia e della sua famiglia e contro la violenza di genere, rappresenta per tutti un passaggio decisivo, perché con la giustizia apre alla pace di quanti le hanno voluto bene e dell’intera comunità". Con queste parole, il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni ha commentato la sentenza della corte di Cassazione che ha giudicato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa di Saverio Cervellati, compagno della vittima e ora condannato in via definitiva all’ergastolo per quel delitto. La sentenza, prosegue il primo cittadino copparese, "sancisce inoltre il funzionamento degli strumenti che si è dato il Paese per contrastare una terribile piaga. Resta tuttavia che una giovane non c’è più e che ancora dobbiamo fare molti progressi per riuscire a debellare le molteplici forme di violenza verso le donne, le ragazze e le bambine. Bene la punizione – chiude Pagnoni –, quanto più commisurata a questi gesti atroci, ma abbiamo necessità di prevenzione e soprattutto di cultura, di atteggiamenti quotidiani che rivoluzionino le coscienze e i comportamenti".