Omicidio Minguzzi, la riesumazione del corpo nel cimitero di Alfonsine / VIDEO

Cold case, il giovane carabiniere di leva venne ucciso nel 1987

Giancarlo e Annamaria, fratelli di Pier Paolo Minguzzi attendono la verità (Foto Scardovi)

Giancarlo e Annamaria, fratelli di Pier Paolo Minguzzi attendono la verità (Foto Scardovi)

Ferrara, 25 luglio 2018 - Lo stesso dolore dei familiari, 31 anni dopo. Con una speranza in più rispetto ad allora: che questa volta il rinnovato impulso investigativo possa dare un nome agli aguzzini del giovane carabiniere di leva rapito e ammazzato subito dopo. Di prima mattina la squadra Mobile di Ravenna andrà nella cappelletta del piccolo cimitero di Alfonsine per controllare le operazioni di prelievo del feretro del 21enne Pier Paolo Minguzzi (VIDEO), il carabiniere in forza a Mesola ucciso nel 1987.

Pier Paolo Minguzzi
Pier Paolo Minguzzi

Da lì, sbrigate tutte le formalità del caso, i resti del ragazzo verranno scortati fino all’istituto di medicina legale di Pavia dove, esattamente dalle 13, verranno riesumati e analizzati. E toccherà a Giovanni Pierucci ‘studiare’ attentamente ciò che resta del corpo di Pier Paolo. Il professore emerito dell’Università di Pavia, in passato si è occupato di casi del calibro del Mostro di Firenze e delle spoglie di Benito Mussolini. Non solo. Pierucci, infatti, nel 2015 effettuò la riesumazione di Willy Branchi, dopo essere stato incaricato nel 1988 del primo esame autoptico sul cadavere del diciottenne. Ma Pierucci non sarà il solo. La procura, infatti, ha nominato anche il genetista Carlo Previderè, sempre dell’Università di Pavia, il quale nel 2014, attraverso l’analisi del Dna riuscì a stabilire il rapporto di maternità tra Ester Arzuffi e Ignoto 1, per poi analizzare il profilo genetico di Massimo Bossetti, estratto da un etilometro. Nella nuova inchiesta, riaperta a giugno, sono tre le persone indagate per omicidio.