Omicidio Minguzzi, i familiari: "Vogliamo i nomi degli assassini"

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BOSCO MESOLA

"Con sorpresa abbiamo appreso della richiesta di proroga di ulteriori novanta giorni per il deposito delle motivazioni della sentenza di assoluzione. Più volte infatti nel corso del dibattimento avevamo sentito la Corte ridimensionare la complessità del processo e la breve durata della camera di consiglio - neppure un’ ora - sembrava andare in questa direzione. Evidentemente così non è, tanto che la Corte ha ora ritenuto di richiedere una proroga del termine massimo. Siamo pertanto più che mai curiosi di conoscere le motivazioni della sentenza di assoluzione. Purtroppo il nostro Pierpaolo non c’ è più e dopo 35 vogliamo capire perché i responsabili della sua morte non sono ancora stati individuati". È la composta e plausibile richiesta dei familiari di Pierpaolo Minguzzi (foto) il carabiniere di leva a Bosco Mesola sequestrato e ucciso nella notte tra il 20 e il 21 aprile del 1987, per il cui omicidio non si conoscono i nomi degli assassini, considerando che a giugno i 3 imputati sono stati assolti. E che la Corte ha comunicato la proroga di 3 mesi per la deposizione delle motivazioni.