Omicidio Placati: nel mirino i prelievi di soldi fatti da Saveri

Gli inquirenti indagano ancora a 360 gradi, ma gli indizi portano solo all’ex che però non confessa. Giovedì il funerale della 51enne

Rossella Placati e Doriano Saveri ai tempi felici della loro relazione

Rossella Placati e Doriano Saveri ai tempi felici della loro relazione

Ferrara, 9 marzo 2021 - Le indagini per chiudere il cerchio sull’omicidio di Rossella Placati, la cinquantunenne di Bondeno trovata in un lago di sangue con la testa fracassata da violentissimi colpi inferti alla nuca e con altre ferite al petto, proseguono spedite per non lasciare nulla di intentato. Anche se tutti gli indizi raccolti portano al compagno Doriano Saveri, l’artigiano di 45 anni che per uno e mezzo ha convissuto con la vittima nella casa del delitto, anche se da lei stessa era stato ripetutamente di recente invitato ad andarsene.

Ma lui nega qualsiasi responsabilità nel delitto, dicendo di averla trovata in un lago di sangue vicino al bagno, alle 8.30 circa di lunedì 22 febbraio. Dopo un interrogatorio fiume, però, il pubblico ministero Stefano Longhi che coordina le indagini dei carabinieri lo ha arrestato con l’accusa di omicidio volontario, a causa delle enromi contraddizioni del suo racconto. Ma Saveri continua a proclamarsi innocente, a dire che lui non ha ucciso Rossella, fornendo una ricostruzione dei fatti e dei suoi spostamenti da domenica 21 alle 20 (fino a quell’ora sarebbe stato accertato che la Placati era ancora in vita) fino a dopo le 8 dì lunedì 22, quando ha scoperto la compagna ormai morta.

Ed è proprio sugli spostamenti che ha ricostruito, che gli investigatori stanno compiendo ulteriori accertamenti: in particolare su tre prelievi di soldi allo sportello bancomat che lui dice di aver compiuto da domenica a lunedì. Ma anche sulle celle agganciate dal suo telefono cellulare per tracciare gli spostamenti reali e confrontarli con quelli che lui ha dichiarato di aver compiuto quando ancora non era indagato. Quando ha raccontato ai militari di aver litigato con lei - una delle numerose discussioni dell’ultimo periodo - intorno alle 20, di essere uscito di nuovo e rientrato poco prima delle 22. Per poi essere uscito ancora la mattina del lunedì intorno alle 7. Ed è da qui in poi che il suo racconto con quanto accertato dagli investigatori proprio non torna: a cominciare dal racconto di essere tornato dalla ex moglie a Vigarano, circostanza che non sarebbe stata confermata dalla donna. E allora dove è andato a finire Saveri in quell’ora o più? Soprattutto perché avrebbe mentito su questa circostanza? Anche sulle armi nessuna certezza sul tipo e se siano state una o due. Giovedì alle 15 il funerale per l’addio a Rossella.