Ferrara, omicidio di via Ortigara: "Sara Corcione non è pericolosa"

Depositata la consulenza dello psichiatra sulla donna accusata di avere avvelenato la madre, trovata morta a fine luglio

Ferrara, 19 novembre 2022 - Quando ha avvelenato la madre, Sara Corcione era in grado di intendere e di volere. A stabilirlo è stato il consulente della procura, incaricato di eseguire accertamenti psichiatrici sulla 38enne accusata dell’omicidio del genitore, la 62enne Sonia Diolaiti, trovata senza vita il 30 luglio nel suo appartamento di via Ortigara. La relazione dello psichiatra Luciano Finotti è stata depositata nei giorni scorsi. Dalle pieghe del documento emergono alcuni punti fermi, decisivi per il prosieguo delle indagini e del procedimento penale a carico della 38enne.

Sara Corcione, 38 anni, esce dalla caserma accompagnata dai carabinieri (foto Bp)
Sara Corcione, 38 anni, esce dalla caserma accompagnata dai carabinieri (foto Bp)

Il primo aspetto è appunto quello della capacità di intendere e di volere al momento del fatto. Su questo punto, l’esperto è chiaro. Pur riconoscendo un grave disturbo paranoide della personalità, all’epoca la capacità di intendere e volere di Corcione non era scemata, neppure in maniera parziale. Il secondo punto riguarda la capacità della donna di stare in giudizio, pienamente riconosciuta dal consulente della procura. Finotti, infine, ha ritenuto l’indagata non pericolosa. Oltre al consulente scelto dal pm Lisa Busato, le parti avevano nominato dei tecnici di propria fiducia per seguire i lavori. L’avvocato Gianni Ricciuti, difensore di Corcione insieme al collega Carlo Bandiera, ha scelto Renato Cardelli mentre i legali dei fratelli della vittima, gli avvocati Fabio Anselmo e Silvia Galeone, hanno optato per Paolo Verri.

"Sulla base di quanto riferito mi confronterò con il pubblico ministero per le osservazioni del caso e per capire se la mia assistita possa essere collocata in un’altra struttura, compatibilmente con gli spazi" è stato il commento dei difensori della 38enne una volta lette le risultanze della consulenza. "Siamo perfettamente in sintonia con il consulente della procura" si è limitato a dichiarare l’avvocato Anselmo.

Quella psichiatrica non era l’unica consulenza disposta dagli inquirenti per fare luce sul delitto di via Ortigara. Sono infatti in corso altri due accertamenti, uno di natura informatica e l’altro di tipo chimico. Il primo riguarda le apparecchiature elettroniche sequestrate durante le verifiche negli appartamenti di madre e figlia. Si tratta di un computer portatile e di un cellulare, entrambi di Sara Corcione, ora sotto la lente dei carabinieri del Ros di Bologna. L’ultimo accertamento, affidato al Ris di Parma, riguarda invece una trentina di reperti trovati nei due appartamenti.

La lente degli scienziati dell’Arma si stringe sui campioni di liquido prelevati da vari contenitori e poi su bottigliette, barattoli, tazze di porcellana e su un flacone con la scritta in cinese nel quale si sospetta fosse contenuto il veleno. Queste analisi potrebbero finalmente sciogliere il rebus della sostanza utilizzata per fermare il cuore della 62enne.