Omicidio stradale, condannato a sette anni a Ferrara

L’uomo nel 2016 causò lo schianto in cui perse la vita Romana Bonaccorsi. La Cassazione respinge il ricorso: la pena è definitiva

Omicidio stradale, condannato a sette anni

Omicidio stradale, condannato a sette anni

Ferrara, 17 gennaio 2022 - "Il ricorso è inammissibile...i motivi proposti sono generici e sviluppati in fatto e finalizzati a ottenere una nuova rivalutazione delle prove, non consentita al giudice di legittimità". E’ un passaggio delle motivazioni con cui i giudici della quarta sezione penale della Corte di Cassazione hanno respinto il ricorso di Rimi Mezani, albanese di 47 anni, condannato a sette dalla Corte di Appello di Bologna per omicidio stradale. Pena che, appunto, gli ermellini hanno confermato in via definitiva, rigettando il ricorso presentato dal legale dell’imputato.

Mezani era finito sotto accusa dopo aver causato l’incidente in cui perse la vita Romana Bonaccorsi, 56 anni, dipendente della Cidas. Al momento dell’incidente, accaduto il 13 aprile 2016 vicino Cesta, frazione di Copparo, lo straniero – secondo quanto ricostruito nel corso delle indagini – aveva un tasso alcolemico di 0,93 grammi per litro e invase con la sua Daewoo la corsia opposta, scontrandosi con la Fiat Punto condotta dalla Bonaccorsi. Elemento che, inizialmente, gli costò un’imputazione per guida in stato di ebbrezza. Accusa che però decadde al momento della sentenza di primo grado firmata dal giudice Vartan Giacomelli a ottobre del 2018: la prima pronunciata in provincia di Ferrara per il reato di omicidio stradale. A determinare l’assoluzione per questo capo, lasciando in piedi soltanto l’omicidio stradale, furono alcuni pronunciamenti della Cassazione, orientati verso l’assorbimento del reato minore (guida in stato di ebbrezza) in quello maggiore (omicidio stradale).