Omicidio Willy Branchi, il giudice dispone nuove indagini

Nell’ordinanza del gip l’ipotesi di interpellare il Vaticano in merito alla posizione dell’ex parroco. Sotto la lente anche l’Arma

Luca Branchi nel luogo in cui è stato trovato  il corpo di Willy

Luca Branchi nel luogo in cui è stato trovato il corpo di Willy

Ferrara, 26 maggio 2018 - "Oggi si apre una nuova pagina. Siamo arrivati molto vicini alla verità". Con queste parole l’avvocato Simone Bianchi e Luca Branchi, fratello di Willy, il 18enne assassinato a Goro il 30 settembre del 1988 in circostanze ancora da chiarire, hanno accolto la notizia delle nuove indagini sul delitto disposte dal gip Carlo Negri. Il giudice ha accolto l’opposizione dei familiari alla richiesta di archiviazione presentata dalla procura.

L’ordinanza del gip è dettagliata e dispone accertamenti che arrivano a lambire il Vaticano, riguardo alla testimonianza dell’ex parroco del paese, e l’Arma dei carabinieri, in merito a un’indagine di iniziativa svolta da alcuni militari nel 1996 e finita in un cassetto.

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Il gip, in sostanza, ha accolto l’impianto su cui si fondava l’opposizione dei familiari del giovane ucciso trent’anni fa. Nel documento si parlava di un testimone chiave mai ascoltato e si puntava il dito sulla figura dell’ex parroco di Goro, già indagato e poi archiviato a seguito di una parziale ritrattazione. Si chiedeva inoltre chiarezza su quell’indagine del ’96, nella quale erano contenuti nomi, cognomi, moventi e circostanze nelle quali sarebbe maturato il delitto. Quel documento accendeva i riflettori su un vasto giro di pedofilia che aveva come epicentro il paese sul Delta del Po. "Elementi – spiega l’avvocato Bianchi – ai quali siamo arrivati anche noi dopo tre anni di indagini" (VIDEO).

Il gip indica quindi la possibilità che venga di nuovo ascoltato il sacerdote e, qualora opponesse il segreto confessorio, si chiede di interpellare le autorità ecclesiastiche per valutare eventuali violazioni del diritto canonico. «Sono quasi 30 anni che attendo risposte da molte istituzioni senza mai averle avute e credo che ora si sia sempre più vicini alla verità – commenta Luca, il fratello della vittima –; posso dire che finché avrò cuore e gambe per combattere non mi fermerò di certo, per la memoria di mio fratello Willy. Ucciso, come dice anche il giudice, in modo orrendo».

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