Operaio precipitato dal palazzo A processo il datore di lavoro Il collega patteggia la pena

Giuseppe Fiore era caduto dal terrazzo di una casa in ristrutturazione in via Oberdan. Dieci mesi per il dipendente che era con lui. Il fratello della vittima costituito parte civile.

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Operaio precipitato dal palazzo A processo il datore di lavoro Il collega patteggia la pena

di Federico Malavasi

Uno ha definito la propria posizione con un patteggiamento mentre l’altro andrà a processo. Si sono divise davanti al giudice dell’udienza preliminare le strade dei due imputati per la morte di Giuseppe Fiore, l’artigiano 59enne precipitato da un terrazzo al terzo piano di una palazzina di via Oberdan mentre svolgeva alcuni lavori di ristrutturazione.

Accusati della tragedia avvenuta nel marzo del 2021 sono Manuel Alleati, legale rappresentante della cooperativa Meeting Point (la società che si stava occupando degli interventi nell’abitazione) e Geremia Corcione, il dipendente della coop con cui Fiore stava lavorando (i due sono assistiti dagli avvocati Riccardo Caniato e Tiziano Tagliani). Il caso è approdato in tribunale ieri mattina. Corcione, si diceva, ha scelto di chiudere con un patteggiamento. Le parti si sono accordate su una pena di dieci mesi di reclusione. Alleati, che ha scelto di essere giudicato con il rito ordinario, è stato invece rinviato a giudizio. La prima udienza è fissata per il 26 settembre. In udienza si è costituito parte civile il fratello della vittima.

Giuseppe Fiore, 59enne originario di Afragola (Napoli) ma residente da tempo a Finale Emilia (nel Modenese), ha perso la vita il 7 marzo del 2021. Era domenica. L’artigiano stava ristrutturando il bagno di un appartamento disabitato al terzo piano di una palazzina in zona stazione. Poco dopo l’ora di pranzo, Fiore si trovava sul terrazzo. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti (l’inchiesta è stata coordinata dal pubblico ministero Isabella Cavallari), stava smaltendo i materiali di scarto attraverso un sistema di sollevamento con secchio e carrucola, quando all’improvviso è precipitato dal terrazzo. L’impatto al suolo non gli ha lasciato scampo. Immediato l’allarme ai soccorritori. Sul posto intervennero i sanitari del 118 e i carabinieri, insieme agli operatori della medicina del lavoro. Il personale medico non potè fare altro che constatare il decesso del 59enne. Carabinieri e medicina del lavoro si misero subito all’opera per ricostruire la dinamica dell’accaduto.

Secondo le accuse, Alleati e Corcione non avrebbero adottato precauzioni idonee a prevenire una caduta dall’alto. In particolare, Alleati non avrebbe garantito l’altezza minima del parapetto sul balcone, oltre a non aver adottato un sistema di sollevamento idoneo per spostare i materiali di scarto. Corcione non avrebbe invece montato e fissato correttamente l’elevatore, rendendolo così instabile. Circostanza quest’ultima che avrebbe causato la perdita dell’equilibrio e la caduta fatale del lavoratore che stava scaricando un secchio di detriti.