
Un operaio in un cantiere stradale vicino a via Bologna
Con l’arrivo dell’estate e l’aumento delle temperature, torna al centro dell’attenzione il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nei settori più esposti agli effetti del caldo, come l’edilizia e l’agricoltura. A Ferrara, il segretario della UIL, Massimo Zanirato, interviene nel dibattito aperto dopo l’emanazione dell’ordinanza regionale che limita, in determinate fasce orarie, le attività lavorative nei momenti più caldi della giornata. Una misura accolta con favore dalla sigla sindacale, che la considera una risposta necessaria in mancanza di un accordo organico tra le parti sociali.
"Non ci sorprendono le posizioni critiche espresse da alcune associazioni datoriali – spiega Zanirato in una nota inviata al Carlino – perché le loro articolazioni regionali si erano già espresse in questo senso. Tuttavia, serve realismo: è da anni che si parla di un’intesa condivisa per gestire il rischio da calore, ma finora non si è mai arrivati a un accordo concreto, nemmeno nell’ambito dell’Ente Bilaterale".
Proprio per questo, oltre venti giorni fa, la UIL ha chiesto formalmente alla Regione Emilia-Romagna un incontro per sollecitare un intervento che potesse tutelare i lavoratori nelle settimane più critiche dell’anno. "La nostra è stata una scelta di responsabilità – continua Zanirato – perché quando le intese tardano ad arrivare, è compito delle istituzioni intervenire". Il sindacato, tuttavia, non chiude al dialogo. Al contrario, rilancia la necessità di costruire un percorso condiviso tra parti datoriali e sindacati che possa portare, per il futuro, a soluzioni più strutturate. Un po’ sulla scorta di quanto si sta facendo a livello centrale fra governo, categorie e sindacati.
"Siamo favorevoli a una contrattazione che introduca orari flessibili, evitando le lavorazioni nelle ore più calde – scende nel dettaglio il sindacalista – . Si può cominciare prima, anche alle 6 del mattino. Certo, questo implica modificare alcuni regolamenti comunali che vietano il rumore nelle prime ore: ma si tratta di trovare un equilibrio tra esigenze diverse, mettendo al centro la sicurezza".
Un altro punto spesso sollevato riguarda i tempi di consegna dei lavori, soprattutto nei cantieri pubblici. Su questo, Zanirato precisa che "l’ordinanza regionale riconosce il caldo estremo come causa di forza maggiore, quindi le sospensioni legate alle temperature elevate non comportano penalità per le imprese". Nel complesso, l’invito della UIL è quello di superare le contrapposizioni e guardare avanti. L’obiettivo è arrivare, già per l’estate 2026, a un patto condiviso tra sindacati e associazioni datoriali, che tenga conto delle specificità aziendali e settoriali ma che parta da un principio chiaro: tutelare la salute dei lavoratori.
"Ci rivolgiamo sin da ora alle controparti – conclude Zanirato – per costruire insieme un modello che migliori le regole esistenti. Le misure emergenziali possono essere utili, ma solo la collaborazione può produrre soluzioni durature. Per noi, la sicurezza sul lavoro non è materia negoziabile: è il punto di partenza".