"Palaboschetto, serve chiarezza sul futuro"

I dirigenti della Pallamano Ariosto: "Non siamo ancora al corrente di chi gestirà la struttura, il silenzio dell’amministrazione"

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Testa o croce? Così il mondo sportivo si scontra con quello politico, proprio alla vigilia dell’avvio della stagione. In passato le monete hanno scritto la storia nazionale: drammatico il lancio nella semifinale agli Europei di calcio del ‘68 per decretare la vincente tra Italia e Urss, indimenticabile quello di popolo, un quarto di secolo più tardi, fuori dall’hotel Raphael di Roma ai danni di Craxi. Adesso, un’altra moneta rischia di aprire una ferita insanabile, stavolta a livello locale. E sarebbe quella che – secondo i dirigenti della Pallamano Ariosto – l’amministrazione si troverebbe a dover far librare in aria nel caso in cui la stessa società sportiva non si accordasse con le altre realtà circa l’utilizzo del Palaboschetto. Una scena che, sempre secondo Maurizio Magri e soci, sarebbe stata ipotizzata da Sandro Mazzatorta (direttore generale del Comune) durante uno degli incontri avvenuti nel recente passato. Ma andiamo con ordine. A lanciare un grido d’allarme circa la situazione della gestione dell’impianto di via De Marchi sono gli stessi referenti dell’Ariosto, che denunciano tre cose: "Iniziamo la preparazione lunedì – precisano – ma ad oggi non siamo ancora al corrente di chi gestirà il Palaboschetto. Nessuno ha pulito la struttura. E, cosa non meno importante, l’amministrazione non risponde alle nostre richieste di chiarimenti". Ma c’è di più. C’è il timore, infatti, che l’intera annata possa diventare difficilmente governabile: "La società Handball Estense – incalzano da Ariosto – ha chiesto l’uso per l’ultima settimana di agosto. Siccome il Comune ha detto che o ci accordiamo tra noi o si tira la monetina, abbiamo deciso di rinunciare ad alcuni allenamenti per poter dare spazio a loro. Ma non è corretto: noi abbiamo fatto domanda di gestione oltre un mese fa, l’altra società solo alcuni giorni fa". Una situazione incandescente che, secondo quanto riportato dallo stesso presidente Magri e dal vice Giovanni Sirotti, vedrebbe i genitori dei bambini coinvolti nelle attività decisamente arrabbiati, "tanto – sottolineano i dirigenti – che li abbiamo dovuti invitare a non andare sotto lo Scalone a protestare". Fine qui? Niente affatto, perché la stessa Ariosto ha già presentato all’assessore allo Sport, Andrea Maggi, anche il conto delle spese effettuate da marzo a maggio (circa 2mila euro per le pulizie, a cui vanno aggiunti altri 4mila euro per l’acquisto della macchina del ghiaccio, del filtro dell’acqua e del tabellone elettronico), di cui hanno beneficiato anche Handball, United e Pattinatori. "Chiediamo risposte – concludono – e chiarezza sul futuro".

Matteo Langone