Palazzo Diamanti Ferrara, sos delle guide: "Che guaio il lungo stop"

Gli operatori del turismo preoccupati dai lavori previsti da fine estate: "Si parla di chiusura per due anni: sarebbe un danno incalcolabile"

Una mostra al Palazzo dei Diamanti

Una mostra al Palazzo dei Diamanti

Ferrara, 16 gennaio 2020 - La chiusura per i lavori di restauro di Palazzo dei Diamanti preoccupa le guide turistiche, allarmate per il loro futuro lavorativo e per il turismo. Virna Comini, attiva da 23 anni, ex presidente dell’associazione guide turistiche di Ferrara, oggi socia della società ‘Naturalmente arte’ non nasconde i timori legati all’apertura del cantiere che probabilmente dalla prossima estate potrebbe chiudere per lungo tempo. "Se i lavori dureranno due anni, come annunciato, il rischio è che si perdano turisti che ormai sanno che a Ferrara c’è quel tipo di offerta culturale di alta qualità – afferma Comini –. Già dagli anni Settanta Ferrara, con la gestione Farina, è un centro culturale d’avanguardia per le mostre. Sisley, Degas e quella più recente sull’Ariosto hanno portato molti turisti e il nostro settore ha lavorato moltissimo".

Poi lancia la proposta: "La galleria non venga chiusa e si trovi il modo per organizzare una mostra, magari ridotta e che prevede un biglietto d’ingresso a prezzo contenuto, affinché i turisti più affezionati tornino ai Diamanti". Per Comini l’alternativa di spostare le mostre in altre sedi, come il Castello, non sono una soluzione: "Il Castello lo vogliono vedere tutti, non ha bisogno di mostre". Poi tocca il tema del tipo di mostre: "Se sono artisti poco conosciuti difficilmente potranno attirare visitatori". Un’analisi condivisa anche dalla presidente di FederAgit guide turistiche di Confesercenti e numero uno di Itinerando Chiara Ronchi. "La situazione dei Diamanti è delicatissima – afferma –. Nel turismo è fondamentale la programmazione nel breve, medio e lungo periodo. Serve sapere già ora quale mostra sarà organizzata dopo la fine dei lavori".

Sui Diamanti aggiunge anche: "Quella galleria non è un ‘mostrificio’ o la sede di esposizioni da cassetto, perché è stata la pioniera di un modo di fare le mostre che tutto il resto del Paese ci ha copiato". Sui lavori poi dice: "Non possiamo entrare nel merito di quanto staranno aperti i cantieri ma ci auguriamo che i lavori durino il meno possibile e che si dica già da ora, quale sarà la prossima esposizione". Poi conclude: "Già la mostra di Bononi ha dimostrato che le esposizioni in quella sede si possono fare a cantiere aperto". Più duro Alessandro Gulinati, guida turistica e presidente della Pro Loco. "La chiusura del palazzo non è un problema delle guide turistiche ma dell’intera città. Si tratta di un tassello di un contesto che da diversi anni è stato molto deteriorato". Una frecciata alla passata amministrazione: "Non hanno assolutamente programmato il futuro culturale di Ferrara". I segnali positivi, tuttavia, ci sono: "A partire dal nuovo cda di Ferrara Arte – dice Gulinati – al fatto che per metà marzo è annunciata la riapertura di Schifanoia fino alla mostra di primavera dedicata a Banksy".