Pamela Andress falsa estetista, la difesa: "Non è fuggita, era già a Cento per lavoro"

Parla l’avvocato della cinquantenne indagata per la morte di Samantha, deceduta dopo un intervento estetico: "Era qui per lavoro"

Pamela Andress, 50 anni, stilista e organizzatrice di eventi si trovava a Cento per lavoro

Pamela Andress, 50 anni, stilista e organizzatrice di eventi si trovava a Cento per lavoro

Cento (Ferrara), 24 aprile 2022 - Pamela Andress, 50 anni, l’organizzatrice di eventi e stilista di origine brasiliana e residente a Napoli, non si è costituita ai carabinieri di Cento scegliendo una Stazione a caso. Era in città da alcuni giorni per lavoro. C’era anche prima di andare Maranello, in provincia di Modena nell’appartamento di Samantha Migliore che voleva fare un piccolo ritocco estetico al seno e invece ci ha lasciato la vita. A 35 anni. "Non ha legami particolari con Cento – spiega uno dei legali che l’assistono, l’avvocato Francesco Andriulli – ma si trovava in città per affari. Perché uno degli sponsor dell’evento che sta organizzando su Milano è un’azienda centese con cui doveva fare alcuni incontri di lavoro. Lei risiede e vive a Napoli". La Andress, quindi, uscita dalla casa della vittima è tornata a Cento, dove pare sia tuttora alloggiata, ignara a suo dire della tragedia che si era consumata e pronta a spostarsi su Milano. "Ho scoperto soltanto il giorno successivo che cosa era accaduto", avrebbe raccontato lei stessa ai carabinieri.

«La mia assistita è sconvolta e non è vero che è fuggita. Quando la signora si è sentita male era lì – spiega ancora l’avvocato Andriulli – anche quando è stata chiamata l’ambulanza. Si è allontanata solo dopo. Poi ieri mattina (venerdì, ndr ) ha letto che la donna era morta e allora si è presentata dai carabinieri". La cinquantenne, che non è estetista, è accusata dalla Procura di Modena di esercizio abusivo della professione medica, di morte come conseguenza di altro reato e di omissione di soccorso.

Migration

Il contatto tra la vittima e la Andress era avvenuto direttamente. Si conoscevano. "Anche la vittima, come la mia assistita – conclude Andriulli – era di Napoli. Avevano amici in comune". Pare, ma di questo non c’è conferma, che già in passato la Andress avesse praticato un trattamento simile alla vittima. Di quale intervento si sia trattato e a quale prezzo, l’avvocato della Andress precisa: "Credo si tratti di una puntura, e sì avevano parlato di soldi, ma non erano state pattuite cifre e comunque non aveva ricevuto denaro. Il trattamento alla fine è stato fatto in amicizia". Immediatamente dopo l’accaduto, era circolata la cifra di 1.200 euro che sarebbe stata pattuita tra la vittima e la cinquantenne, ma di questo il legale non ha dato conferme.

La trentacinquenne era scampata a un tentato femminicidio da parte dell’ex fidanzato in piena pandemia. Dopo mesi impegnativi per uscire da quell’incubo era tornata a guardare avanti, con fiducia, anche per i suoi cinque figli. Si era sposata solo un mese fa con l’uomo che se l’è vista morire tra le braccia. Samantha Migliore, risiedeva a Maranello da una decina di anni Sull’episodio indagano i carabinieri di Maranello e Modena, intervenuti in casa insieme al 118. I familiari, sotto choc, tra cui il marito, avrebbero provato sul momento a rianimare Samantha. Vani sono stati anche i successivi tentativi del personale sanitario. La trentacinquenne appena dopo l’arrivo all’ospedale modenese di Baggiovara è morta. Sulle cause esatte del decesso soltanto l’autopsia disposta dalla Procura di Modena potrà dare risposte. Tra le ipotesi uno choc anafilattico provocato dalla sostanza iniettata.