Paolo Colombani morto, lutto a Copparo

Stroncato da malore al lavoro. "Persona schietta e preparata"

MARATONETA  Paolo Colombani, 47 anni, faceva parte della società Atletica Corriferrara

MARATONETA Paolo Colombani, 47 anni, faceva parte della società Atletica Corriferrara

Ferrara, 7 febbraio 2019 - Un malore fatale che lo ha colpito mentre si trovava sul posto di lavoro e non gli ha lasciato scampo. Si è spento così, a 47 anni, Paolo Colombani. Erano le 23.30 di martedì. Colombani stava lavorando nel reparto montaggio catene alla Berco di Copparo, quando è stato improvvisamente colto da un malore. L’uomo si è accasciato al suolo, perdendo i sensi.

E, immediatamente, gli addetti alla sicurezza interna hanno dato l’allarme, chiamando il 118. Sul posto è arrivata un’ambulanza, con i sanitari che hanno cercato di rianimare il 47enne, ma invano. All’azienda di via I Maggio è intervenuta anche una pattuglia dei carabinieri di Copparo, per effettuare tutte le verifiche del caso.

La notizia di una morte tanto improvvisa quanto inspiegabile si è diffusa in fretta, lasciando sgomenti quanti conoscevano Colombani. Il 47enne viveva a Villanova di Denore, assieme ai genitori Adriano e Giovanna. Era uno sportivo. Amava fare scalate in montagna, fare uscite in bicicletta e partecipava a maratone nella società Atletica Corriferrara, guidata dal presidente Massimo Corà. «Abbiamo condiviso con lui l’ultima esperienza alla Maratona di Pisa – raccontano dall’associazione sportiva –, dove ha ottenuto il risultato che si attendeva. Era una persona schietta, riservata, che non si lasciava andare ad eccessi di nessun tipo. Non si impegnava mai in attività se non era preparato adeguatamente. Siamo veramente sconvolti, affranti per ciò che è accaduto. Ci stringiamo in un grande abbraccio intorno alla famiglia di Paolo Colombani. Ci mancherà».

Un grande dolore, che ha lasciato in tanti senza parole. Lo si percepisce nel ricordo del cugino di Paolo, Alessandro Colombani (pestato e rapinato nel 2015 da Igor il russo), che non si capacita: «Abitavamo a 500 metri di distanza. Eravamo molto legati. Paolo era una persona molto attiva, che amava lo sport. Mai mi sarei aspettato che accadesse una cosa simile. Non riesco ancora a crederci». Colombani lascia, oltre ai genitori, anche le due sorelle Paola e Vittoria.