Parallele divergenti, i giganti dai piedi d’argilla

Parallele divergenti, i giganti dai piedi d’argilla

Parallele divergenti, i giganti dai piedi d’argilla

Cara Lettrice

Putroppo la guerra in Ucraina ha messo in luce aspetti che già si sapevano ed anche qualche scenario in un certo senso inedito. Già si sapeva, l’abbiamo toccato con mano quanto debole sia la forza diplomatica espressa dall’Europa, intesa come organismo di riferimento di un numero rilevante di Stati. Non solo debole è la pressione esercitata, possiamo infatti andare oltre per arrivare a sostenere – è la cronaca che lo dice, non siamo nell’alveo delle opinioni – che molto spesso su questa delicata questione come su altre i Paesi che vanno a formare l’Unione procedono in ordine sparso. Ci sono opposte visioni che alla fine sono state un po’ smussate per evitare anche di offrire al mondo un’immagine così frammentata sulla necessità di armare l’Ucraina, su quali armi fornire e quali tenere invece in magazzino. A questo si aggiungono poi i tempi per l’invio di materiale, in alcuni casi così lunghi da invalidare o comunque da rendere meno efficaci le decisione prese. Non siamo soli, se questo può consolare. Anche gli Stati Uniti quando hanno deciso di lasciare a ’sorpresa’ l’Afganistan hanno dato un’immagine così debole di quello che ancora viene ritenuto un gigante del pianeta.