"Parco del Delta, i cervi al posto dei daini"

L’esperto Menotti Passarella oggi in un incontro pubblico spiegherà la sua teoria che ha sollevato le polemiche degli animalisti

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Un focus sul cervo italico, per scoprire, insieme a Menotti Passarella, guida turistica e ambientale ed escursionistica, l’importanza che questo meraviglioso ungulato selvatico ha avuto sin dall’antichità. Passarella illustrerà, nel corso di una conferenza, che si svolgerà oggi (sabato 10 dicembre), nella palazzina Iat di Pomposa, dalle 14 alle 16, la grande varietà di rappresentazioni riguardanti il cervo italico che, dalla Preistoria alle civiltà spinetiche e romane, hanno accompagnato l’evoluzione dell’umanità, attraverso l’arte, la religione, la musica, l’iconografia e lo sport.

L’iniziativa è patrocinata dall’Amministrazione Comunale e dalla Pro Loco di Codigoro. La partecipazione è libera e gratuita tuttavia per prenotare posti a sedere è necessario contattare il recapito: 348-34963900. L’incontro di Passarella, oltre a rappresentare l’indiscusso valore del cervo Italico, uno dei gioielli naturalistici del Parco del Delta del Po, nasconde un implicito messaggio ovvero divulghiamo la presenza di questo ungulato, limitando al massimo la presenza dei daini, nella prima proposta del suo focus, Menotti aveva dato appuntamento, forse provocatoriamente, in un locale, poco distante, proponendo successivamente le pappardelle al daino. L’ambientalista, ha più volte espresso la sua ferma intenzione di eradicare i daini presenti attualmente nel Parco del Delta, in stato di libertà, per sostituirli in parte proprio col cervo Italico, riconosciuta come sottospecie dell’unica popolazione italiana di cervo. Spesso si è trovato al centro di vivaci contestazioni del mondo animalista pronto a difendere qualsiasi intervento che riguardi la riduzione, o ancor peggio l’eradicazione dei daini nel Parco.

Da una parte i timori che questi animali potrebbero creare causando incidenti stradali e anche danni all’agricoltura, fino alla delibera del Parco, che su mandato della Regione, questa ha già redatto un piano che ne prevede l’eradicazione, aveva previsto una riduzione, anche con metodi cruenti di 300 esemplari in tre anni, suscitando le veementi proteste degli animalisti. Un tema molto complesso che tocca forti sensibilità, spesso con la non disponibilità ad un confronto, e probabilmente un indispensabile compromesso, senza il quale la questione tenderà ad acuirsi in un modo o nell’altro. Ma oggi Passarella tenderà a proporre un viaggio per scoprire l’importanza che il cervo Italico avuto nello sviluppo delle varie culture della penisola.

cla. casta.