"Parco del Delta, penalizzato il territorio Fondi Pnrr, non c’è stata alcuna condivisione"

Il segretario di Confartigianato Cirelli e il direttore di Cna Benatti sui progetti finanziati dall’Ue: "La governance deve includere le imprese"

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"Per estensione dell’area e per la strategica vicinanza al fiume Po, è evidente che la provincia di Ferrara dovrebbe avere un ruolo preminente nell’ambito delle assegnazioni dei fondi Pnrr destinati al Parco del Delta. Eppure, ancora una volta, ci troviamo davanti a un netto squilibrio in favore di Ravenna". A tornare sul tema sollevato dal Carlino, sono il segretario di Confartigianato e il direttore di Cna, Paolo Cirelli e Diego Benatti. I rappresentanti delle categorie hanno mal digerito lo squilibrio di destinazione dei fondi complementari del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che, nonostante in termini assoluti siano maggiori a Ferrara, in rapporto all’estensione e alla presenza sul territorio, premiano di gran lunga i tredici progetti ravennati. "Evidentemente – riprendono Cirelli e Benatti – si è lavorato sulla mera estensione (e pure al ribasso per Ferrara) e non sul reale interesse strategico per l’area. Il territorio ferrarese ha tali e tante connessioni con i contenuti tipici del Parco che andrebbero valorizzate proprio queste connessioni come cifra strategica". Non solo. "Il turismo sul territorio estense – scandiscono – sta attuando un importante salto di qualità, facilmente deducibile seguendo la copertura dei media in Italia e all’estero. Media che illustrano e valorizzano il nostro territorio, percepito a livello internazionale come ‘luogo di destinazione’ nel quale trascorrere le vacanze. Esattamente come avviene per altre importanti mete di viaggio". I vertici di Cna e Confartigianato, nella loro argomentazione, pongono l’accento chiaramente anche sul profilo economico della questione. "La componente economica – rimarcano – che opera sul prodotto eno-gastronomico, culturale e degli eventi, che ha in questo contesto il proprio motivo di sviluppo, non è affatto secondaria. Dunque il tema Ferrara Natura e Cultura riassume e coniuga la spinta verso la transizione ecologica, le conoscenze e i saperi che insistono sul nostro territorio e l’innovazione necessaria per dare sviluppo a tutti i nostri settori produttivi". Lo stesso non si può invece dire per Ravenna che, "sebbene abbia il diritto di inserirsi in questo contesto e di avvalersi di adeguati finanziamenti, non ha certo nel Parco del Delta del Po il proprio asset strategico".

Appare quindi evidente, analizzano Cirelli e Benatti, "che Ferrara nel progetto del piano di investimenti complementari al Pnrr non è stata premiata per il grande lavoro svolto negli ultimi decenni, certificato anche dal riconoscimento Mab Unesco, che Ravenna non ha. Il territorio ferrarese non viene nemmeno incentivato nelle proprie scelte innovative". Al contrario "pare sia stata utilizzata semplicemente una logica dimensionale che rischia di sviare sul vero valore del Parco, tenuto conto che fra le finalità e priorità dei progetti finanziati vi è appunto il tema della creazione dei posti di lavoro". In ordine alle finalità, i direttori delle due associazioni si spingono anche a una sottolineatura metodologica. "Nella delibera della Regione – dettagliano – tra gli obiettivi è inserita anche la costruzione di un tavolo di coordinamento e la creazione di una governance di distretto. Risulta quanto meno bizzarro questo intendimento, dal momento che i rappresentanti delle aziende non sono stati minimamente coinvolti".

Ed è "ancora più strano – proseguono – che queste risorse destinate al nostro territorio e distribuite ai Comuni non siano state né discusse né presentate al tavolo dell’economia provinciale e men che meno al Tavolo delle imprese". Il rischio, chiudono Cirelli e Benatti, è che "restino risorse non contestualizzate e non lette in un quadro innovativo di transizione. Forse è mancata la capacità dell’Ente di dialogare con Ferrara per comprendere le esigenze strutturali del territorio. Il fatto che il Parco sia presieduto e diretto da due ravennati, dovrebbe produrre una maggiore attenzione da parte di tutti verso il territorio estense. Evidentemente qualcosa non ha funzionato . Speriamo di poterne parlare in tempi brevi, ne va di tutto lo sviluppo del territorio".