"Parco devastato e gomme forate: ora basta"

I residenti di Pontelagoscuro puntano l’indice sui danneggiamenti a opera di un gruppo di giovani. I carabinieri potenziano i controlli

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di Matteo Radogna

Pontelagoscuro, dieci di mattina di sabato. Simone, lo chiameremo così per proteggere la sua identità, sta rientrando a casa in via della Pace. È in monopattino, dopo essere stato dal fruttivendolo, vicino alla chiesa, dove lo ha mandato la madre. Poco distante dal portone del suo appartamento incrocia un gruppetto di dieci ragazzini, in teoria innocui, nella pratica una delle piaghe di questa zona. Vede con i suoi occhi i coetanei tagliare le gomme di un’auto. Si oppone, ma riceve in cambio qualche spinta. Decide di fare finta di niente. Ha paura di essere preso di mira. Ma se gli chiedi cosa succede a Pontelagoscuro, è un fiume in piena: "Sono una ventina e se ne vanno in giro con i telefonini che sparano a tutto volume i video, cappucci neri e giubbotti. Li trovi al parco vicino all’asilo comunale. È ormai il loro quartier generale".

Arrivati all’area verde incontri Gabriele Callegari, nato e cresciuto nella borgata: "Sì, è vero: hanno eletto il parco come la loro sede. Hanno distrutto tavoli e sedie e dove prima c’erano questi arredi urbani, ora c’è un cratere come se ci fosse stata un’esplosione. Gli inquilini del condominio affacciato sul parco non vivono più. Tutta la notte musica ad alto volume e schiamazzi. Non solo. Questi ragazzini rovesciano i pesanti contenitori dei vestiti usati, e, come è accaduto nell’ultimo periodo, tagliano le gomme delle auto. Sono minorenni tra i 14 e 15 anni, fra i quali tanti italiani". Mentre Gabriele parla c’è proprio un inquilino del condominio che ascolta, Alno Sileno: "Questi minorenni non si rendono conto di quello che fanno, sono disconnessi dal mondo, dalla realtà, sempre attaccati a quei telefonini. Danneggiano il parco, fanno confusione fino a notte fonda. Dobbiamo stare rinchiusi in casa per non sentire i rumori. Ormai abbiamo perso la battaglia: se proviamo a ribellarci ci rispondono male".

C’è chi cerca di difenderli: "Da soli si trasformano in pecorelle smarrite, in ‘chierichetti’", sottolinea un abitante. Sono anche incauti: "Questi ragazzini pubblicano tutto sui social – aggiunge–, la voglia di mostrarsi prevale sulla percezione del rischio di fornire materiale ai carabinieri. Prima o poi li prendono. La prossima settimana c’è un campionato di biliardo al centro Quadrifoglio e speriamo non taglino le gomme delle auto dei partecipanti. I carabinieri pattuglieranno la zona". Un altro abitante storico, Adelchi Bui, è perplesso: "Mi domando dove siano finiti i loro genitori? Nessuno prova a fermarli? Una volta tutto questo non sarebbe successo".

Nella piazza della chiesa ci sono Pierluigi Antonelli e Carla Bargellini. Quest’ultima ricorda un episodio di qualche tempo fa: "Stavo passeggiando quando uno di questi ragazzi ha fatto un verso davvero maleducato. Così mi sono lamentata. Quando sono ripassata un gruppetto mi ha accolto in coro con lo stesso verso. Anch’io, del resto, ho visto le gomme tagliate delle auto in via della Pace. Le baby gang sono un problema". Un anziano è sicuro: "I militari li prenderanno. Perché lo fanno? Forse la pandemia ha aggravato la situazione". Già, con la chiusura di palestre e oratori, a causa del lockdown, molti di loro si sono trovati smarriti e rifugiandosi in queste ‘attività’.