CronacaParrucchieri contro l’abusivismo "Vogliamo tutelare la professione"

Parrucchieri contro l’abusivismo "Vogliamo tutelare la professione"

Alberta Balestra sarà oggi al Senato insieme ad altri colleghi per portare avanti la sua battaglia

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"Vogliamo tutelare una professione che è arte e creatività, togliere l’abusivismo che danneggia chi si muove nella legalità e paga le tasse, per un mestiere che ha reso l’Italia famosa in tutto il mondo". Lo dice l’hair stilist e parrucchiera fiscagliese Alberta Balestra che, coi figli Paola e Andrea, prosegue il suo mezzo secolo di attività nel tagliare i capelli e modellarli. Assieme a tre colleghi di Napoli, altrettanti toscani e uno di Reggio, oggi avrà un incontro al Senato, unendosi ad altri parrucchieri con cui è stata creata, solo lo scorso ottobre, la sezione merceologica nazionale Hair lobby, per tutelare e promuovere gli interessi e le logiche di sviluppo degli appartenenti alla categoria degli acconciatori. L’idea dell’organismo ha preso vita dalle menti di alcuni tra i più noti parrucchieri in ambito nazionale, i quali hanno intenzione di fare da motore alla crescita del settore attraverso un’azione che sia primariamente, come dice il nome della sezione stessa, di lobby. "Cercheremo di arrivare un albo nazionale dei parrucchieri nell’interesse di chi opera onestamente – riprende Balestra –, ma sopratutto in quello dei nostri clienti che possono contare sull’uso, per i loro capelli, di prodotti certificati e sicuri. Pensiamo alla creazione di un listino prezzi nazionale che possa essere di riferimento per operatori e utenza. Combattere ogni forma di abusivismo che nel tempo è così pesantemente gravata sulla categoria, valorizzando il lavoro svolto secondo canoni e regole certe".

Sempre Conflavoro Pmi Nazionale, attraverso la sezione merceologica, strutturerà un gruppo di professionisti, servizi e consulenti che avranno l’obiettivo di poter fungere da supporto a ogni esigenza degli aderenti. Un’azione complessiva che veda la parte lavoro intesa anche come formazione, oltre all’instaurazione di rapporti sui territori che diano la possibilità di attivare forme duali o equivalenti. L’attivazione di tirocini formativi, per essere "realmente proattivi sia per l’azienda sia per il tirocinante e – dice ancora – l’annullamento della formazione obbligatoria per gli apprendisti, che si potrebbe svolgere dal titolare del salone nei limiti di tempo e modalità fissate dalle norme vigenti. Chiederemo il riconoscimento delle professionalità che vuol dire – conclude Alberta Balestra – garanzia per i clienti".

cla. casta.