
L’evento si svolgerà all’ex Teatro Verdi tra il 5 e il 7 giugno: in programma incontri e seminari "Lo abbiamo strutturato come un alfabeto: per ogni lettera ci sarà il tema della giornata" .
Ferrara si prepara ad accogliere il Festival Alfabeti Urbani, una iniziativa per riflettere sui mutamenti antropologici, culturali e sociali delle nostre città. Organizzato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara, in collaborazione con il Laboratorio di Studi Urbani, l’evento si svolgerà in una location piuttosto suggestiva come l’ex Teatro Verdi, precisamente tra il 5 e il 7 giugno 2025. Un’iniziativa nata per discutere e fare ricerca sulla realtà urbana che ci circonda, come ha specificato Giuseppe Scandurra (Docente di Antropologia Urbana dell’Università di Ferrara): "Il Dipartimento di Studi Umanistici ha vinto un finanziamento per un progetto urbano, quindi abbiamo pensato di costruire tre giornate di incontri in cui si discuterà sulla città di Ferrara, ma anche di altre realtà in tutta l’Italia e del mondo. Approfondiremo anche un lato più antropologico, perché in Università non abbiamo corsi specifici. Abbiamo deciso di farlo all’ex Teatro Verdi perché è diventato il luogo della terza missione di Unife: sono sicuro che sarà un luogo che ci permetterà di parlare non solo agli studenti ma anche ai cittadini".
"L’idea era quella - ha affermato Antonino Princi (Docente e Organizzatore del Festival Alfabeti Urbani) - di organizzare una serie di incontri, cercando di capire come la città cambia e si evolve all’interno del territorio. Lo abbiamo strutturato come un alfabeto: per ogni lettera, infatti, ci sarà una parola chiave per ogni incontro e tema della giornata. Ci tenevo a ringraziare anche l’Università di Ferrara e la rivista Quants, perché anche grazie al loro contributo siamo riusciti a organizzare questa iniziativa". Alfabeti Urbani si aprirà il 5 giugno con la lettera "R" come Rivolta, in cui si parlerà principalmente della vita in una città in guerra, con uno sguardo particolare a Gaza. Ci sarà modo di discutere anche dei moti di Reggio Calabria nel 1970 e di analizzare i rapporti tra città e mito fondativo con il caso di studio di San Ferdinando, piccolo comune calabrese.
Il 6 giugno si discuterà della lettera "N" come Narrazioni: qui ci si concentrerà sulla città vista dai viaggiatori del Grand Tour e i mutamenti antropologici della città tra modernità e futuro. In più verrà proiettato un documentario-saggio sul territorio ferrarese, intitolato "Tornare al Delta al tempo della crisi climatica". Il 7 giugno avrà come lettera principale la S di Sguardo, la quale permetterà di tornare nel secondo dopoguerra per riflettere sulla ricostruzione urbana, con un approfondimento su città e carcere. Infine ci saranno ulteriori incontri per tutte e tre le serate, che fra musica, film e spettacolo chiuderanno ile dure giornate di studio e analisi.