Partecipanza, l’incontro decisivo

Dopo le polemiche iniziate in agosto, stasera ci sarà un chiarimento interno e forse un cambio al vertice

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Sarà stasera la seduta del consiglio della Partecipanza Agraria di Cento, comunicata dopo che il consigliere Mirco Gallerani lo scorso 4 agosto aveva occupato lo stabile iniziando uno sciopero della fame e dei farmaci protestando e chiedendo a gran voce la discussione del Bilancio consuntivo 2021, l’adozione delle procedure di assunzione del segretario e la votazione per l’elezione del presidente di cui l’ente è privo da gennaio. All’alba di questo importante momento, a farsi sentire è anche la voce di Marco Rabboni, fondatore e Coordinatore di Partecipanza Attiva che punta l’attenzione sullo stato e sulla gestione dei campi mettendo sul tavolo una proposta al nuovo futuro presidente. "Chiediamo al nuovo Presidente che, speriamo sia eletto come recitano gli accordi resi pubblici nella riunione del Consiglio di oggi – dice – di prendere in esame oltre agli aiuti che abbiamo chiesto verso coltivatori della Partecipanza colpiti della siccità, anche, un disciplinare per la buona conduzione dei terreni in modo che, l’agricoltore che alla nuova divisione subentra nella coltivazione del capo, non si ritrovi terreni aridi e poveri di sostanza organica più esposti alle emergenze. Noi siamo a disposizione per dare il nostro contributo di idee in merito".E spiega la situazione. "Ricordando a tutti gli agricoltori che serve segnare i danni alle colture sui terreni della partecipanza dovuti alla siccità – prosegue Rabboni - chiediamo un disciplinare per la buona conduzione dei terreni della Partecipanza. I disastri causati dalla mancanza d’acqua nelle campagne, con una vera e propria emergenza siccità, hanno messo purtroppo in evidenza alcune carenze strutturali dei terreni dati in conduzione dalla Partecipanza Agraria di Cento dovuti a consuetudini messe in pratica nella conduzione dei terreni che non rispecchiano un giusto procedimento di lavorazione per la salvaguardia della bontà strutturale dei terreni".

Danni da siccità per cui ricorda le procedure per gli aiuti. "ci sono coltivatori che hanno perso fino a metà raccolto o che si sono trovati ad arare quel poco di prodotto nato perché non conveniva raccoglierlo – conclude – Nel Decreto Aiuti è inserito un finanziamento al Fondo di Solidarietà di 200 milioni di euro per le imprese che hanno subito danni dalla siccità e la Regione Emilia ha istituito un questionario a cui le aziende devono segnalare i danni subiti così da avere il quadro della situazione".

Laura Guerra