Partecipanza, spunta l’esposto alla Regione Gallerani: "Ora serve un commissariamento"

Dopo l’occupazione della sala il consigliere scrive agli uffici di viale Aldo Moro: "Occorre ripristinare la legalità"

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La seduta del consiglio programmata per ieri sera salta e la Partecipanza Agraria torna ad essere oggetto di esposto alla Regione. A rendere noti i fatti è il consigliere Mirco Gallerani che nel documento spedito ieri in viale Aldo Moro parla di "inadempienze istituzionali, statutarie e violazione degli accordi". "Auspico nell’arrivo di un commissario – dice Gallerani – . Temo che vi sia alterazione della maggioranza per la votazione del nuovo presidente". E racconta i fatti nell’esposto alla Regione. "Il 4 agosto ho occupato l’aula della Partecipanza protestando per il perdurare di violazioni statutarie in merito all’elezione del presidente, alla nomina del segretario e l’approvazione del bilancio consuntivo 2021 – riporta Gallerani – la Regione il giorno stesso ha inviato alla Partecipanza una diffida intimando di convocare il Consiglio entro 20 giorni. Dopo ore di trattative, alla presenza dei carabinieri intervenuti su richiesta della Magistratura dell’Ente che pretendeva il mio sgombero con la forza, ed il mio legale, ci si era accordati fissando il consiglio per ieri, informando anche la Regione". Poi il cambio di programma. "Qualche giorno fa è stato notificato ai consiglieri il rinvio della convocazione del consiglio – prosegue Gallerani – al 16. La deliberazione del 24 agosto con oggetto la relazione di un avvocato sul controllo dei requisiti di carica di due consiglieri arrivando a provvedimenti, adottata a maggioranza, contenga la chiave di lettura per comprendere le motivazioni per le quali non si è voluto svolgere il consiglio". "Dopo la mancata elezione a Presidente di Massimiliano Borghi – scrive – attraverso la relazione dell’avvocato che contrasta con il parere di un altro legale, con documenti protocollati, si vorrebbe alterare la composizione del Consiglio. Chiedo un intervento immediato dell’Autorità, per ripristinare la legalità e impedire ulteriori violazioni".

l. g.