"Partecipanza, stanchi degli abusi di potere"

Otto consiglieri scrivono una lettera esprimendo solidarietà a favore di Gallerani, che aveva occupato gli uffici per protestare

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Prosegue la bagarre alla Partecipanza Agraria di Cento con i consiglieri Bruno Casoni, Corrado Borgatti, Luigi Gallerani, Pier Lorenzo Folchi, Alessandro Tassinari, Roberto Tassinari, Raffaele Gilli e Renato Borgatti che parlano di ‘sedicente magistratura’ dopo la reazione della maggioranza a seguito dell’occupazione della sala consigliare da parte di Mirco Gallerani ottenendo la convocazione del consiglio per l’approvazione del bilancio consuntivo la nomina di presidente e segretario.

"Sedicenti perché alcuni magistrati, gli stessi che avevano impedito la convocazione del consiglio per l’esame del conto consuntivo, si sono autoproclamati Magistratura senza che fosse regolarmente convocata e riunita – scrivono - tant’è che il magistrato anziano Vasco Fortini e il magistrato Raffaele Gilli, nulla sapevano del comunicato diffuso. Questo basterebbe a far comprendere con quale correttezza, rispetto delle regole e dello statuto si muovono taluni personaggi i cui capofila sono il magistrato Massimiliano Borghi e Fausto Gallerani. Costoro hanno impedito al magistrato anziano facente funzioni di presidente di dare attuazione all’art.12 dello Statuto che dice che il Consiglio in via ordinaria si raduna due volte all’anno di cui in primavera per esaminare il conto dell’Amministrazione dell’anno precedente". E rincarano. "L’aggravante è il terzo capoverso dell’art.23 che pone in capo alla magistratura l’obbligo di fare osservare , pena sanzioni, le disposizioni dello Statuto ed essi stessi le violano – tuonano –dicono che il consigliere Gallerani, con l’occupazione, avrebbe impedito la regolare attività amministrativa mentre la sala non era adibita a nulla. I carabinieri sono intervenuti su richiesta della magistratura dell’ente, in quella circostanza si regolarmente convocata, ma si sono ben guardati dal fare quello che i magistrati Massimiliano Borghi e Fausto Gallerani avrebbero voluto: lo sgombero con la forza del consigliere ed anzi si sono prodigati perché si giungesse ad un accordo".

E aggiungono: "La relazione di un legale, commissionata da una parte della magistratura dell’ente di cui fanno parte gli stessi Borghi e Fausto Gallerani, parla di una possibile oggi incompatibilità di un magistrato e di un consigliere, situazione a loro nota, creata ed accettata da tempo, mentre una relazione esistente da tempo esclude perentoriamente, questa incompatibilità. La conseguenza sarà che prima di procedere occorrerà acquisire una terza relazione e questo non era un motivo di rinvio per il bilancio". E a proposito dell’affermazione che la Regione non è più l’autorità di tutela della Partecipanza puntualizzano. "E’ un’affermazione strumentale e di comodo per sottrarre il loro operato dal legittimo controllo, in quanto solo dopo il pronunciamento del Tar si potrà stabilire se è vero o no – concludono – Al momento è smentita dal fatto che la Regione, proprio nel pomeriggio in cui il consigliere Gallerani "occupava" la sala consiliare ha inviato, su ulteriore sollecito del Gallerani stesso, una diffida affinché avvenisse l’adempimento della convocazione del consiglio per il bilancio consuntivo. Pertanto, al Consigliere Mirco Gallerani esprimiamo piena solidarietà per la giustificata e civile protesta posta in atto e censuriamo l’operato arbitrario di coloro che abusano della loro posizione definendosi paladini della legalità".

Laura Guerra