Partorisce il figlioletto e muore a Ferrara

La giovane mamma, Elisa Maietti, ricercatrice universitaria di 30 anni, ha dato alla luce il primogenito giovedì mattina. Dopo alcune ore il decesso: stroncata da un’emorragia cerebrale

La ricercatrice universitaria Elisa Maietti, morta dopo il parto a 30 anni: tragedia a Ferrara (Fb)

La ricercatrice universitaria Elisa Maietti, morta dopo il parto a 30 anni: tragedia a Ferrara (Fb)

Ferrara, 6 maggio 2023 – Era atteso con quell’amore e trepidazione che solo un figlio può darti. Proviamo a immaginare se è il primo figlio. Non c’erano cenni di possibili complicazioni, che non infrequentemente le gravidanze possono comportare.

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Mancavano poco meno di tre settimane alla fine del termine che a lei, la ricercatrice universitaria Elisa Maietti, 33 anni, era stato indicato come probabile per il parto. É entrata nel reparto di ostetricia dell’ospedale Sant’Anna di Cona convinta che di lì a poche ore, magari solo qualche giorno, avrebbe dato alla luce il primogenito. E, soprattutto, lo avrebbe potuto finalmente stringere tra le sue braccia. Il lieto fine, però, in questa storia di amore tra madre e figlio non c’è stato.

Lei, piccolina, una femminuccia, è nata giovedì mattina. Senza farsi attendere più di tanto. Due ore circa di travaglio per Elisa e poi l’arrivo del cucciolo: gioia assoluta. Non sappiamo se abbia fatto in tempo a stringerselo tra le braccia. Ad accarezzarlo, dopo quasi nove mesi di attesa. Un tempo pieno di domande su come potesse avere i capelli, sul colore degli occhi. Sul suo volto. Sulle somiglianze. Non ha avuto il tempo la giovanissima mamma di capire tutto questo. O forse sì, ma per un lasso dannatamente breve di vita.

Poi ha cominciato ad accusare dolori allo stomaco. E’ sopraggiunto il vomito. Le sue condizioni sono continuate a peggiorare repentinamente, nonostante i medici dell’ospedale di Cona siano intervenuti subito per capire la situazione e per aiutarla.

Non ce l’ha fatta la neo mamma. Pochissime ore dopo il parto, tre o quattro al massimo, è entrata in coma ed è poi morta. E’ stata stroncata da un’emorragia cerebrale che non le ha lasciato scampo, nonostante la giovane età.

E pensare che il travaglio non lungo e anche le condizioni post parto non lasciavano intravedere complicazioni. Inutile provare a immaginare il dolore dei familiari, del padre della bambina. Lei, la piccolina, non può capire. Glielo racconteranno che poche ore dopo averlo fatto nascere, la sua mamma è morta. L’ultimo atto d’amore. Qualcuno sarà chiamato a spiegarglielo, se mai può esserci una spiegazione.

A dirgli perché al suo fianco non c’è colei che l’ha tenuta in grembo per quasi nove mesi.

Nel frattempo, i sanitari del Sant’Anna, con accertamenti e verifiche interne, proveranno a capire che cosa possa essere accaduto (probabilmente sarà eseguita l’autopsia), anche se eventi simili, spiegano, non sono prevedibili.

E’ capitato poche ore dopo il parto, avrebbe potuto qualche giorno prima. E allora insieme alla madre sarebbe morta anche lei, la figlioletta tanto atteso. Ma la sua mamma ha resistito e l’ha fatta nascere. L’ha consegnata a quel mondo che, però, lei sarà costretta ad affrontare senza di lei.