
Nel discorso del prefetto l’attenzione alle vertenze di Berco ed ex Tollok. "Sono sfide che si possono vincere". Il vicesindaco Balboni: "Purtroppo c’è chi questo tricolore non lo rispetta o addirittura se lo sfila di dosso".
L’accenno alle crisi occupazionali, come quelle di Berco ed ex Tollok, ricorda quanto sia fragile il tessuto economico. Ma i capannelli dietro le transenne con gli immancabili telefonini a riprendere ogni sequenza, l’inno di Mameli accennato e i tricolori che garriscono e che illuminano i palazzi dicono che il 2 giugno, ieri, non è stata solo la festa della Repubblica, ma un afflato di una provincia che non si arrende: "La nostra comunità dimostra capacità di resilienza di fronte a sfide specifiche. La forza della Repubblica risiede nella capacità di trasformare le sfide in opportunità, e Ferrara deve essere un esempio di questo spirito", sintetizza il prefetto Massimo Marchesiello dopo l’omaggio ai Caduti alla Torre della Vittoria. Uno dei momenti simbolici di una celebrazione che ha visto vari momenti, contraddistinti da una buona e convinta partecipazione. Inizio di buon mattino, con la formazione del picchetto armato in piazza Trento e Trieste e lo schieramento con rappresentanza delle Associazioni combattentistiche e d’Arma. Poi le autorità che hanno preso posto in Piazza Cattedrale con l’ alzabandiera e l’Inno d’Italia eseguito dalla Banda di Cona. Passano pochi minuti e il prefetto ha deposto la corona d’alloro al monumento della Torre della Vittoria. Uno dei momenti più spettacolari è stato l’imbandieramento della Torre della Vittoria con i vigili del fuoco che si sono calati con le corde insieme al tricolore. Dopo di che è arrivato il momento dei discorsi da parte del prefetto Marchesiello e del vicesindaco Alessandro Balboni, che hanno alimentato la speranza di ritrovare il 2 giugno nella sua pienezza di festa. Auspicio nei cuori, ma anche attraverso parole sentite, non di circostanza. Così il prefetto: "La Repubblica è un patto collettivo, un progetto che vive della responsabilità di ciascuno di noi. Eppure anche oggi questo patto è messo alla prova da sfide globali, nazionali e locali. A livello internazionale, le tensioni geopolitiche ci ricordano quanto sia fragile la pace. Ferrara, la nostra comunità dimostra comunque capacità di resilienza di fronte a sfide specifiche. Le crisi occupazionali sono al centro dell’attenzione, con i tavoli ministeriali che lavorano per superare questa fase transitoria attraverso il confronto tra istituzioni e parti sociali. Nel settore agricolo, il granchio blu ha colpito duramente l’economia costiera, ma stiamo rispondendo con determinazione: dalla ricerca universitaria per il contenimento della specie ai nuovi sistemi di pesca. Il turismo, nonostante le incertezze, ha confermato la sua vitalità, rafforzando il ruolo di Ferrara come meta culturale e naturale". Il vicesindaco Balboni ha ribadito con forza l’importanza dei valori: "Il 2 giugno è una giornata di festa, ma anche di riflessione. Un’occasione per rinnovare il nostro impegno per la Repubblica e per la democrazia, per ricordarci che la libertà non è mai scontata. In questi 79 anni la società è profondamente cambiata, e con essa anche le sfide che siamo chiamati ad affrontare. La politica, che dobbiamo esercitare con incrollabile onestà e profondo spirito di servizio, resta lo strumento più nobile. Quando indossiamo questa fascia abbiamo una responsabilità in più: essere esempio. Anche se purtroppo c’è ancora chi questo tricolore non lo rispetta o addirittura se lo sfila di dosso. Invece, dobbiamo dimostrare con l’impegno e con l’integrità". Tra le autorità presenti, l’arcivescovo Gian Carlo Perego, il colonnello dei carabinieri Alessandro Di Stefano e molti sindaci della provincia.