Pd, nessun eletto in parlamento Ma il partito guarda già al 2024

Boldrini, Zappaterra e Fiorentini non strappano il pass per Roma. Il segretario: "Al lavoro per le amministrative"

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di Mario Bovenzi

Sintetizza quello che è successo senza cercare alibi Paola Boldrini, che fino all’ultimo ha combattuto per una conferma al Senato. Dice: "Il dato certo è che il Pd non ha vinto da nessuna parte. E questo è un dato inconfutabile che abbiamo il dovere di non annacquare con altre interpretazioni. Il voto degli elettori è andato a Fratelli d’Italia e alla coalizione di centrodestra, che ha vinto grazie ad una legge elettorale che non è stata cambiata e premia le coalizioni. E il voto, in democrazia, va rispettato senza se, senza ma e senza però". Una bella dose di realismo, intrisa d’amarezza. Paola Boldrini è una delle grandi sconfitte del Pd in questa tornata elettorale che ha consegnato l’Italia a Fratelli d’Italia e al centrodestra. Insieme a lei hanno lottato per entrare in parlamento Marcella Zappaterra, consigliere regionale, e Antonio Fiorentini, ex sindaco di Argenta e amministratore unico di Ami srl. Amarezza si legge anche nelle parole di Nicola Minarelli, segretario del Partito democratico. "È chiaro che il risultato non ci soddisfa ed è deludente – sottolinea l’ex primo cittadino di Portomaggiore –. Lo è il dato nazionale, altrettanto quello locale che consegna una maggioranza al centrodestra. La vittoria del centrodestra non si discute". Minarelli traccia un’analisi politica che si allarga a tutto il quadro emerso da questa tornata elettorale che non è eccessivo definire storica. "L’unico vincitore – precisa – è Fratelli d’Italia perché il risultato della Lega (anche in provincia) è a dir poco choccante". Quello che è successo in casa Dem lo raccontano più di ogni parola i numeri. Il Pd è al 19% in Italia, al 24% a livello provinciale. "Un risultato – prosegue Minarelli – che conferma la nostra stabile presenza, ma che indubbiamente ci deve porre interrogativi per il futuro, su come accrescere la nostra forza e la capacità di rappresentare i cittadini. D’altra parte con questa situazione nazionale e la riduzione del numero dei parlamentari sapevamo che la strada sarebbe stata in salita". Una profezia che si è avverata. Il segretario guarda ai cittadini che hanno scelto il Pd e la coalizione di centrosinistra. "Meritano – la sua promessa – che da domani ci mettiamo al lavoro per raggiungere l’obiettivo strategico della vittoria nelle amministrative del 2024, risultato alla nostra portata attraverso un lavoro d’insieme". Con la grinta che è da sempre il suo biglietto da visita guarda già avanti con le lenti dell’ottimismo Marcella Zappaterra, consigliera in via Aldo Moro a Bologna. "Mi hanno chiesto di correre e di metterci la faccia e il cuore – interviene –. L’ho fatto, per il mio partito e per il mio territorio. Era una missione impossibile, ma non era un buon motivo per sottrarsi". Il traguardo non è stato superato, ma non c’è spazio per il rimpianto. Non è il momento di guardarsi indietro, sembra dire l’esponente dem in Regione. "Sono rammaricata per il risultato finale – ammette – ma non ho alcun rimpianto perché ho fatto tutto quello che potevo. La democrazia è questo: confronto e alternanza. Ora vedremo all’opera il nuovo parlamento e il governo. Certamente il centrosinistra e il Partito Democratico sono usciti sconfitti dalla competizione. Hanno perso credibilità agli occhi degli elettori – non si nasconde lo scenario –. Penso che ora molte cose dovranno cambiare. Abbiamo chiesto atti di fede a militanti, amministratori locali ed elettori per troppo tempo. Siamo stati tutto e niente. É ora di maturare e di farlo guardando agli errori fatti e al buono che c’è". Vuole voltare pagina anche Boldrini, per anni vice presidente della Commissione sanità in Senato. "Come Pd – nelle sue parole un appello – va fatta con urgenza una riflessione, dobbiamo chiederci - e risponderci - come mai gli elettori, a fronte di proposte che noi ritenevamo e riteniamo migliori per il futuro del Paese, abbiano scelto il centrodestra. Oltre che sull’aumento dell’astensionismo. Per quanto mi riguarda, ringrazio i militanti del Pd e dell’intera coalizione, i volontari e tutte le persone che hanno creduto in me e mi hanno sostenuta. Mi conforta l’esito personale, per cui a Ferrara, ad esempio, ho avuto 997 voti alla persona. Nel capoluogo siamo il secondo partito dopo Fratelli d’Italia, prima di una Lega che evidentemente sul territorio è meno forte di tre anni fa. A Jolanda, Comune difficile, il Pd è il primo partito, come lo è ad Argenta. Risultati non scontati che non bastano a rallegrarsi ma sono concreti. Va aperta un’analisi seria all’interno di un partito che non intercetta più il voto di chi ritiene di rappresentare. Io continuerò il mio impegno politico con la determinazione e l’onestà intellettuale con cui in questi anni sono stata in Parlamento e prima ancora sul territorio".