"Pensionati sull’orlo del baratro della povertà"

Arnofi, segretario Spi-Cgil: "In genere percepiscono meno di mille euro. Un’impresa riuscire ad arrivare a fine mese, costretti a tagliare sul cibo"

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"Nella nostra provincia in media le pensioni si aggirano sui mille euro, la maggior parte dei pensionati hanno lavorato in agricoltura per una vita. Molti in realtà percepiscono anche cifre inferiori. Già non è facile far quadrare i conti con mille euro, riuscirci adesso con le bollette alle stelle della luce e del gas è un’impresa difficile", Sandro Arnofi, 59 anni, segretario generale dello Spi-Cgil di Ferrara racconta quello che sta succedendo e soprattutto quello che rischia di succedere a migliaia di pensionati quando nei prossimi mesi dovranno accendere il riscaldamento. Le prospettive non sono rosee. "Saranno costretti a tagliare dove è ancora possibile – precisa il segretario generale dello Spi-Cgil che conta 38mila iscritti tra città e provincia –. Ovvero, sul riscaldamento come del resto sta già invitando a fare il governo. Ma ridurre la temperatura nell’abitazione per un anziano non è certo una bella cosa, rischiano anche di ammalarsi". L’altra voce sulla quale saranno costretti a tagliare è quella dei generi alimentari. "In pratica questi rincari finiranno per creare dei nuovi poveri, persone che fino all’altro giorno con la propria pensione riuscivano a portare avanti una vita dignitosa e che adesso si trovano a non avere soldi. Un problema enorme". Spi-Cgil sta cercando di intervenire sui Comuni. "Il nostro obiettivo – riprende – è quello di attivarsi perché dedichino risorse a chi è più in difficoltà". Una sorta di monito perché non vengano buttati soldi a pioggia come spesso avviene, soldi che poi si disperdono in mille rivoli. "Bisogna intervenire – precisa – per pagare le bollette di chi non ce la fa più. Poi per trovare magari situazioni abitative con affitti meno onerosi".

E’ in corso una campagna battezzata ‘Spi in piazza’. "Il nostro obiettivo è quello di farci conoscere – spiega la finalità dell’iniziativa – ma anche quello di far conoscere tutte le attività che da sempre portiamo avanti per la fascia di popolazione dei pensionati". Uno di questi obiettivi è la digitalizzazione. "Le pubbliche amministrazioni – precisa – si sono avviate con forza in questa direzione, un percorso più che legittimo e al passo con i tempi. Ma deve essere fatto gradualmente perché altrimenti si ottiene lo scopo contrario, al posto di accelerare l’iter si creae un muro, una barriera. Un pensionato che non ha mai avuto a che fare con un computer si trova in grande difficoltà. Nel dopoguerra si facevano corsi per insegnare l’italiano. Adesso si fanno i corsi per entrare nell’era digitale".

Mario Bovenzi