Perde l’equilibrio e precipita: muore operaio

Mentre stava smontando un’impalcatura, il trentaseienne Miz Mohamed Fawzi è caduto da un’altezza di quattordici metri

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di Matteo Radogna

Aveva il casco, lo indossava sempre, e anche l’imbracatura completa del sistema di ancoraggio, ma qualcosa deve essere andato storto e, quando l’operaio è scivolato, il cavo salva vita non ha evitato la caduta. Il volo da quattordici metri è stato fatale a Miz Mohamed Fawzi, 36 anni, egiziano, residente a Baricella nel Bolognese, da oltre dieci anni in Italia, deceduto sul colpo mentre, ieri mattina, stava smontando l’impalcatura in via Borgo Punta, a seguito di un intervento a un condominio nell’ambito del Superbonus. Per cause ancora in corso di accertamento da parte della polizia di stato e della Spesal (servizio di prevenzione e sicurezza ambienti di lavoro), l’uomo avrebbe perso l’equilibrio cadendo dal ponteggio dell’ultimo piano.

All’arrivo dei soccorsi, il cavo giallo salva vita, che avrebbe dovuto evitare il volo da quattordici metri, era ancora penzolante sopra al corpo dell’operaio. I colleghi di lavoro, alcuni dei quali coinquilini a Baricella del 36enne morto, hanno raccontato di aver sentito un rumore e poi, quando si sono voltati, hanno visto il loro amico a terra ormai privo di vita. Una giornata di lavoro come tante trasformata in un dramma nell’arco di una frazione di secondo.

Dopo il volo fatale, uno a uno gli operai sono stati sentiti dagli agenti della polizia di stato. I colleghi di lavoro dello sfortunato 36enne hanno raccontato di essere arrivati di buon’ora, intorno alle 7, e di essersi messi all’opera come di consueto. Il loro compito era quello di rimuovere l’impalcatura per conto della ditta A&C di Baricella. Fawzi si occupava di questi interventi da oltre dieci anni, ed era considerato un lavoratore esperto. Prima della caduta, erano già stati rimossi tremila metri di impalcature. Mancava una settimana e l’intervento sarebbe finito. L’operaio, come di consueto, ha indossato il ’dpi’, ossia il corredo di sicurezza comprensivo di caschetto e imbracature. Il tutto avrebbe dovuto essere collegato al ponteggio con un cavo. Ed è qui che qualcosa è andato storto. Probabilmente le indagini per omicidio colposo del pm di turno, Ciro Alberto Savino, si concentreranno sui sistemi di sicurezza adottati. A questo proposito, il cantiere è stato sequestrato ed è stata disposta l’autopsia sulla vittima. Sull’ennesimo incidente sul lavoro, interviene il sindaco Alan Fabbri: "Una notizia terribile per tutta la città – sottolinea –: nel terzo millennio non si può morire sul lavoro, per lavoro. La mia vicinanza alla famiglia del giovane operaio morto oggi a Ferrara".

Intanto, Cgil, Cisl e Uil scrivono al Prefetto di Ferrara: "I due ultimi gravissimi infortuni che si sono verificati sul nostro territorio sono il drammatico risultato di una situazione che si trascina da tempo e che nel primo trimestre del 2002 fa segnare più di 1600 denunce di infortunio. Riteniamo urgente che le azioni istituzionali incidano di più sugli obblighi delle imprese per più attenta gestione dei rischi".