
È stato rintracciato anche l’ultimo membro del gruppo di pachistani che, il 13 agosto di tre anni fa a Portomaggiore,...
È stato rintracciato anche l’ultimo membro del gruppo di pachistani che, il 13 agosto di tre anni fa a Portomaggiore, aveva sequestrato e pestato un connazionale. L’uomo è stato a lungo irreperibile fino a quando, nei giorni scorsi, è stato finalmente individuato. Ieri si è dunque tenuta l’udienza per riprendere il procedimento a suo carico (rimasto finora sospeso), e il caso è stato aggiornato a settembre. Le accuse delle quali lo straniero deve rispondere in tribunale sono lesioni e sequestro di persona in concorso con gli altri tre imputati.
Secondo la ricostruzione della procura, i quattro avrebbero immobilizzato il connazionale dopo averlo inseguito fino alla casa in cui vive. Lo avrebbero poi caricato a forza su un’auto e portato a circa duecento metri di distanza, vicino all’argine di un canale. Qui l’avrebbero tirato fuori con la forza dalla vettura e poi, sotto la minaccia di un coltello puntato al petto, avrebbero iniziato a picchiarlo con un bastoni. Una volta finita l’aggressione, lo hanno ricaricato in auto e poi scaraventato fuori una volta giunti vicino a casa della vittima. Un’aggressione che ha il sapore di una lezione data per qualche sgarro, anche se sulle cause non sono emerse certezze. Il malcapitato ha riportato lesioni giudicate guaribili in sei giorni.
A seguito della denuncia, i carabinieri di Portomaggiore sono riusciti a ricostruire le fasi del pestaggio e a risalire ai presunti responsabili: si tratta di quattro pachistani di 56, 34, 23 e 20 anni, tutti residenti tra Portomaggiore e Argenta. I tre reperibili sin da subito sono già stati rinviati a giudizio. Ora l’ultimo potrebbe seguire la stessa sorte.
f. m.