Petrolchimico, camion hi-tech per i pompieri

Arrivato il mezzo da oltre 500mila euro: permette di intervenire in due minuti in tutto lo stabilimento. Ieri la festa per Santa Barbara

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di Federico Di Bisceglie

Con Santa Barbara nel cuore e il tricolore che garrisce tra i giganti d’acciaio. I festeggiamenti per la ricorrenza della patrona dei Vigili del Fuoco, al Petrolchimico, hanno un sapore tutto particolare. Il corpo d’élite ha come direttrici pragmatismo, velocità ed efficienza. Tutti elementi che si evincono durante la prova simulata di emergenza con recupero di un ferito e calata dalla torre di manovra. Ogni mossa viene fatta dai pompieri con accuratezza. Ognuno al suo posto, ognuno con un compito ben preciso. Sembra quasi d’essere innanzi a un’orchestra con una partitura imparata a menadito. Si rimane col naso all’insù e le istituzioni (l’assessore Angela Travagli, il capo di gabinetto Alessia Pedrielli e il presidente del Consiglio Comunale, Lorenzo Poltronieri) applaudono. Ma il pezzo forte, Paolo Schiavina amministratore delegato di Ifm e autentico regista della giornata, lo rivela dopo un po’. "È arrivato l’altra sera", dice indicando un mezzo di soccorso nuovo fiammante. Lo stemma dei Vigili del Fuoco biondeggia su una carrozzeria che ancora profuma di nuovo. "È un camion quasi unico nel suo genere – scandisce Schiavina – . Il progetto, è stato elaborato dai Vigili del Fuoco del Petrolchimico. Interamente: un lavoro di quasi due anni. Di questi mezzi, ce ne sono soltanto due in tutta Europa". Tecnologicamente è prodigioso. Il computer di bordo, addirittura, si controlla via Whatsapp. L’elemento dirimente, negli interventi al Petrolchimico a maggior ragione, è la velocità. "Con questo mezzo – riprende l’ad di Ifm – i pompieri sono in grado di intervenire in tutti i 250 ettari di fabbrica in due minuti e mezzo". All’interno del camion c’è ogni genere di strumento per il soccorso: dispositivi per la decontaminazione, respiratori, una barella per i soccorsi in quota. Insomma, davvero prodigioso. Anche il costo, comunque, non è irrisorio: si parla di oltre mezzo milione di euro. La particolarità di cui Schiavina va particolarmente fiero è il ’Caps’. "Si tratta – spiega – dell’ultima frontiera dell’antincendio innovativo. In sostanza, in particolare per spegnere gli incendi generati in prossimità di condutture elettriche, viene prodotta una schiuma che utilizza solamente lo 0,3% di acqua. Peraltro un aspetto interessante dal momento che siamo in un periodo di siccità".

Poco distante rispetto alla schiera di autorità gaudenti, si aggira il segretario regionale della Uiltec, Vittorio Caleffi. Ha appena fatto la rassegna stampa e sui giornali ha trovato una notizia la cui voce circolava da tempo: è stato deliberato il commissariamento per l’Isab di Priolo che ora rischia la chiusura per l’embargo del petrolio russo. "è una pessima notizia – commenta Caleffi assieme al collega Eugenio Benini – . Ora il sistema di approvvigionamento delle materie prime è più fragile. In questo modo tutta la produzione dei monomeri di Basell e Versalis è potenzialmente a rischio. Servirebbe un piano industriale che mettesse in sicurezza gli approvvigionamenti e uno scouting di imprese solide che avessero voglia di investire. Magari assieme a Cassa Depositi e Prestiti".