FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Piano per la vendita degli immobili: "Obiettivo incassare sei milioni"

Il documento è stato redatto dall’amministrazione e votato dal Consiglio Comunale: tra gli stabili in lista ci sono anche l’ex istituto Ermanno Tibertelli, l’impianto sportivo Doro e l’ex centro civico di via Bologna .

Lo Scalone della sede municipale

Lo Scalone della sede municipale

Oltre sei milioni di euro. È questa la somma che il Comune di Ferrara ha programmato di incassare a fronte del Piano di Alienazioni per l’anno in corso. Per la precisione, parliamo di oltre 6,1 milioni di euro. Il Piano di Alienazioni stilato dall’amministrazione e votato dal Consiglio Comunale è tornato alla ribalta per via della querelle legata alla sede dell’associazione Cittadini del Mondo (oltre che del Csv). In effetti, l’immobile di via Kennedy in cui svolge la propria attività l’associazione rientra fra quelli che la Giunta ha stabilito di vendere entro il 2025. Il valore stimato, all’interno del documento, è di circa seicentomila euro. Ma lo stabile a ridosso del parcheggio Centro Storico non è fra quelli che hanno il valore di vendita più alto, anzi.

Per il 2025, lo stabile dal quale il Comune auspica di realizzare un maggior introito a fronte della vendita è l’ex istituto Ermanno Tibertelli (già istituto Povere figlie delle Stimmate) in via del Gregorio, al civico 13. L’immobile fino all’ottobre del 2023 è stato dato in concessione all’ateneo poi l’amministrazione ha deciso di alienarlo. La richiesta è di 1,3 milioni di euro. Fra l’altro, la stima di prezzo di vendita tiene conto anche di un piccolo spazio scoperto. Va detto, comunque, che dopo il terremoto del 2012 è parzialmente inagibile. In ordine di valore immobiliare, al secondo posto c’è l’ex Casa Paoli e Tacchini e l’impianto sportivo Doro per un valore di ottocento mila euro. A scendere troviamo la cessione di una porzione di stabile in via XX settembre e, da ultimo, l’ex centro civico di via Bologna (714 mila euro). Ma non è tutto. Anche per il prossimo anno, il ‘plafond’ in programma per le alienazioni è piuttosto significativo. Va detto, comunque, che il piano è triennale.

E, nonostante nel 2025 sia in programma il più alto numero di alienazioni – motivo, anche questo, per il quale l’assessorato al Patrimonio di cui ha delega Cristina Coletti sta diventando sempre più strategico e ‘impegnato’ nel dirimere le questioni più stringenti – anche nel 2026 la giunta ha previsto di incassare qualcosa come quattro milioni e duecento mila euro. Insomma, al termine del triennio, l’obiettivo è superare – in parte corrente del bilancio comunale – i dieci milioni di euro. Se a farla da padrone, quest’anno, saranno le alienazioni di fabbricati (come è evidente passando in rassegna l’atto), la parte del leone l’anno prossimo la faranno altre infrastrutture. E, in particolare, l’alienazione di una parte delle reti del gas attualmente di proprietà comunale che con ogni probabilità verranno cedute a una multiutility. Solo quell’operazione, da stima contenuta nel piano, vale qualcosa come quattro milioni di euro. L’attività di alienazione, invece, subirà una sostanziale battuta d’arresto nel 2027, anno nel quale non è prevista alcuna azione in questo senso. Insomma, al di là di presunte o reali motivazioni di carattere politico, attorno alle sedi oggetto dei dibattiti nelle ultime settimane, c’è anche un elemento – tutt’altro che secondario – di carattere economico.