Pier Paolo Padovani morto per la meningite, era stato dimesso il giorno prima

Aveva 29 anni. Domenica sera era andato al pronto soccorso perché si sentiva male. Si indaga per omicidio colposo

Pier Paolo Padovani morto a causa della meningite

Pier Paolo Padovani morto a causa della meningite

Ferrara, 30 novembre 2019 - Entra in pronto soccorso perché ha la febbre, viene dimesso dopo alcuni test e il giorno successivo muore. Il verdetto dei laboratori ospedalieri sulla tragedia avvenuta lunedì a Cona è di quelli che fanno paura: meningite da meningococco. La terribile malattia ha strappato ai suoi cari Pier Paolo Padovani, scomparso a soli 29 anni. Un decesso sul quale ora la procura vuole fare chiarezza, valutando anche eventuali negligenze da parte dei sanitari che lo hanno avuto in cura. Il pubblico ministero di turno, Fabrizio Valloni, ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, disponendo l’autopsia sul corpo del ragazzo e il sequestro delle cartelle cliniche.

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L’attività giudiziaria è partita da una denuncia formalizzata ai carabinieri dai parenti di Padovani, assistiti in questo frangente dall’avvocato Monica Tartari. «I familiari di Pier Paolo stanno cercando di capire cosa sia accaduto – si limita a dichiarare il legale –. Abbiamo presentato una querela e ora aspettiamo che la procura faccia i suoi passi». Il sospetto dei congiunti di Padovani è che il 29enne sia stato «dimesso troppo in fretta» e senza una diagnosi esatta del malessere che poi gli è costato la vita.

Per capire meglio i contorni di questa vicenda bisogna riavvolgere il nastro fino a domenica sera. Pier Paolo Padovani, studente lavoratore ferrarese, si sente male. Ha la febbre alta e alle 22.40 si presenta al pronto soccorso dell’ospedale di Cona. Qui viene visitato e sottoposto ad alcuni esami. Al termine degli accertamenti, intorno all’1.40, viene dimesso e, come spiegano dal Sant’Anna, «indirizzato alla valutazione del medico curante». Pier Paolo torna a casa ma la situazione non migliora. Lunedì alle 15 torna al pronto soccorso, stavolta in ambulanza. Le sue condizioni appaiono subito gravi e viene ricoverato in Rianimazione, dove il suo cuore cesserà di battere alle 20.06. Tra il personale del Sant’Anna inizia a serpeggiare un terribile sospetto: meningite. Il dubbio basta a far scattare le contromisure. Tutte le persone entrate in contatto con Pier Paolo (un centinaio tra familiari, medici, infermieri e altri pazienti in attesa al pronto soccorso) vengono sottoposte a profilassi.

Martedì il laboratorio microbiologico dell’ospedale di Cona evidenzia la «crescita nella emocoltura di ‘cocchi gram negativi’, con sospetto di malattia invasiva da meningococco». L’informazione viene inviata prima alla struttura di igiene ospedaliera del Sant’Anna e poi all’ufficio epidemiologico del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl. Martedì dal laboratorio arriva la conferma della grave patologia.

Nel corso degli accertamenti, i medici scandagliano il passato clinico del 29enne e risalgono a una rara malattia ematologica della quale il ragazzo soffriva da alcuni anni e per la quale era in cura. Una patologia che potrebbe aver indotto in errore gli stessi medici che l’hanno avuto in cura al pronto soccorso. Per capire qualcosa di più e per valutare eventuali responsabilità bisognerà però aspettare l’esito dei prossimi atti di indagine, a partire dall’autopsia.