Pinacoteca, Sgarbi replica ai dem "L’autonomia? Dignità per Ferrara"

Il sottosegretario alla Cultura risponde alle critiche degli esponenti del Pd modenese Pezzitola e Venturelli "La città estense ha generato i più importanti studi sul Rinascimento. Dalla sinistra arroganza e ignoranza"

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"Nessuna gara tra Ferrara e Modena, è la storia a legittimare l’autonomia dei musei ferraresi". Il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi replica al segretario cittadino del Pd di Modena, Federica Venturelli, e al locale responsabile della Cultura, Vincenzo Pezzitola, sull’ipotesi di rendere autonoma la Pinacoteca Nazionale di Ferrara dalle Gallerie Estensi di Modena, tacciando di "arroganza e ignoranza" i due esponenti del Partito Democratico modenese. "Non pensando di fare gare e mettere in competizione le due città – prosegue il neo sottosegretario alla Cultura, Vittorio Sgarbi – ho semplicemente considerato con il ministro Gennaro Sangiuliano e con il direttore dei musei Osanna l’opportunità di rendere autonoma la Pinacoteca Nazionale di Ferrara e il Museo Nazionale Archeologico di Spina, entrambi in edifici concepiti da Biagio Rossetti". Forse i due politici locali, scrive il sottosegretario "ignorano che l’assessore alla cultura del comune di Ferrara, il senatore comunista Mario Roffi nel 1956 chiamò Bruno Zevi a celebrare Ferrara come ‘prima città moderna europea’, secondo la definizione di Jacob Burckardt, proprio grazie alla Addizione Erculea di Biagio Rossetti. Nel Rinascimento e fino alla Devoluzione del ducato Estense nel 1598 Ferrara è una grande capitale dell’Arte, come Firenze e come Venezia".

Una battaglia per la sua città natale. "Ferrara – fa notare il critico d’arte, che fra l’altro è il presidente di Ferrara Arte – è la città che ha generato i più importanti studi sulla pittura e sulla architettura del Rinascimento ovvero l’Officina ferrarese (non modenese) di Roberto Longhi e la monografia su Biagio Rossetti di Bruno Zevi". Solo questi due testi, sottolinea, "oltre alle Mura e alla suprema tradizione letteraria che ha i suoi poeti in Ludovico Ariosto e Torquato Tasso ai quali si aggiunge l’iscrizione dell’Unesco nel patrimonio dell’Umanità, come città del Rinascimento legittimerebbero la decisione di rendere autonomi i musei di Ferrara".

"La sfrontatezza dei due esponenti politici è una offesa alla grandezza della storia di Ferrara e alla sua autonomia – sentenzia Sgarbi – . Nessun dubbio che la mia posizione sia condivisa dal ministro Sangiuliano e dal direttore dei musei Osanna; ma lo sarebbe anche da Ludovico Antonio Muratori, modenese intelligente". L’ultima sferzata corre sul filo della politica. "Gli esponenti del Pd – incalza il sottosegretario – sottopongono la cultura alla politica, arrivando a negare l’autonomia alla prima città estense, la cui gloria pittorica si è estesa soltanto in un secondo momento a Modena".

f. d. b.