"Pnrr, scarsa visione sui progetti nel forese"

Il confronto ieri durante la commissione. Maggi: "Frazioni, priorità alle istanze del territorio". Colaiacovo (Pd): "Manca la politica"

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di Federico Di Bisceglie

Il punto non è tanto portare a casa i fondi legati al Pnrr. Quanto più individuare la destinazione d’uso degli edifici che si andranno a riqualificare con i 20 milioni di euro del bando legato alla rigenerazione urbana. E, segnatamente, alle frazioni. Ed è proprio su questo punto che si è articolato il confronto tra maggioranza e opposizione, ieri pomeriggio in Consiglio Comunale. Dopo l’informativa dell’assessore al Recevery Andrea Maggi, è il momento del dibattito. "Abbiamo capito – spiega il capogruppo Pd, Francesco Colaiacovo – che l’amministrazione vuole impiegare i venti milioni per recuperare, oltre ai due ingressi della città, sedici edifici nelle frazioni. Tuttavia, ci sfugge il ragionamento politico alla base di questi interventi". Secondo il dem, ripreso peraltro dal capogruppo di gam Dario Maresca e da Anna Ferraresi (Misto), "nelle frazioni occorrerebbe evitare lo spopolamento, renderle attrattive". Il rischio sennò è quello di "riqualificare dei contenitori, senza poi riempirli di contenuti".

Pronta la replica dell’assessore Maggi. "Rivendico con orgoglio – dice – il fatto che non ci sia un progetto politico studiato a tavolino. Piuttosto, per indicare la destinazione d’uso degli edifici cerchiamo di ottemperare alle decine e decine di richieste che ci stanno arrivando dai cittadini nel corso degli incontri che teniamo regolarmente nel forese". Oltre a corrispondere alle richieste dei residenti, "riempiremo quei contenitori, cercando di rispettare il più possibile le nostre linee di mandato". Comunque, sulla base delle diverse esigenze, l’idea di massima è quella di "aumentare i servizi – così l’assessore – aprire degli ambulatori decentrati e dedicare degli spazi di aggregazione alle associazioni che insistono nelle singole realtà territoriali". I grandi rebus che rimangono ancora senza soluzione sono essenzialmente due, secondo il dem Colaiacovo.

"I terreni della società Ferrara 2007 – dice – che potrebbero rappresentare un ostacolo al progetto di riqualificazione urbanistica della zona, e la realizzazione dello studentato di via Cisterna del Follo. La caserma abbandonata, rappresenta un buco nero nel nostro centro storico". Sempre parlando di studentato, Maggi fa invece riferimento al progetto – che ha margini più sicuri di realizzazione – in virtù "di un accordo quadro in via di definizione, che coinvolge Università, Comune ed ErGo, per la realizzazione di oltre 140 posti letto per gli studenti, a seguito della riqualificazione dell’Ippodromo".