Po in secca a Ferrara: "I motori toccano quasi il fondale. Barche inutilizzabili"

Il vicepresidente del Circolo canottieri di Pontelagoscuro Vavalle è preoccupato: "La nostra attività si basa sulla motonautica e abbiamo sessanta imbarcazioni ferme da aprile"

Il vicepresidente del circolo canottieri  Vito Vavalle mostra le barche ferme

Il vicepresidente del circolo canottieri Vito Vavalle mostra le barche ferme

Ferrara, 27 giugno 2022 - "Una secca così prolungata non l’avevamo mai vista". A dirlo è Vito Vavalle vicepresidente dello storico circolo canottieri Ferrara, in via Ricostruzione a Pontelagoscuro, proprio sull’argine destro del fiume, che ci ha mostrato lo stato ‘sofferente’ del Po. Nella parte verso il fiume è presente un pontile per l’attracco delle barche, oltre che una gru per il sollevamento e scarico delle stesse. Sull’attuale situazione di grande siccità il vicepresidente Vito Vavalle, volgendo lo sguardo verso il Po spiega come: "Il nostro circolo si basa principalmente sull’attività di motonautica, attualmente sono sessanta le imbarcazioni ferme dal mese di aprile".

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E aggiunge : "Non possono navigare da allora in quanto il fondale non lo permette – prosegue Vavalle –. Siamo ormai costantemente oltre meno sette metri dal livello idrometrico della stazione di Pontelagoscuro. Questo non è sufficiente in quanto il motore delle imbarcazioni tocca il fondale di sabbia. Alcune sono ancora attraccate al pontile, ma la maggior parte sono state messe nel capannone in attesa che il livello del fiume possa risalire". Il vicepresidente Vavalle indica una grande isola di sabbia poco distante dal pontile della canottieri Ferrara, scendendo dentro il fiume mostra come la profondità dello stesso è di circa cinquanta centimetri: "Si ricorda che anche 2014 avevamo registrato questo livello idrometrico, ma non per così tanto tempo. Le piogge ormai mancano da troppi mesi e quelle poche precipitazioni ‘a monte’ non hanno permesso d’innalzare la quantità di acqua. Un livello accettabile per una navigazione sarebbe di -5/-4metri del livello idrometrico, così il motore dell’imbarcazione non toccherebbe il fondale".

Nell’osservare il pontile della canottieri Ferrara, quello più a ridosso dell’argine, è completamente sulla sabbia, un punto dove solitamente attraccano le imbarcazioni: "Abbiamo dovuto portare tutte le barche di quella zona – ricorda Vavalle – in deposito nel nostro capannone, tra l’altro le attività di carico e scarico delle imbarcazioni è praticamente impossibile in quanto la pedana dove accede il trattore ha una pendenza troppo grande. Non possiamo fare altro che attendere una pioggia che sia copiosa per diversi giorni, la situazione è davvero critica".

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Il vicepresidente Vavalle, inoltre, rivela come: "Dopo il successo dello scorso anno quest’anno era confermato il passaggio della gara di motonautica ‘Pavia-Venezia’, dove ci vede anche organizzatori, ma vista la situazione di scarsità di acqua navigabile, su tutto il fiume Po, è stata cancellata. Ci è stato comunicato che è stata spostata ad ottobre". In conclusione Vito Vavalle ricorda come: "La nostra è un’attività ludica quella della motonautica, dove i soci portano le proprie barche, ma se da un lato non spendono in termine di carburante, c’è una perdita economica che ne deriva dall’assenza di navigazione sul fiume". La società del circolo canottieri Ferrara è nata nel 1911, attualmente il presidente è Corrado Carpi, il vicepresidente Vito Vavalle, mentre il direttore Mauro Voltolina.