
Il Punto Nascite di Cento rimane ancora chiuso, stavolta fino al 31 dicembre, data che corrisponde anche alla fine dell’emergenza sisma che finora aveva creato la deroga per tenere aperto nonostante il numero dei parti abbondantemente sotto i 500 fissati dal Ministero. "A seguito del perdurare di criticità di personale, che nei mesi estivi si sono ulteriormente acuite, si rende necessario procrastinare la sospensione dell’attività – comunica l’Ausl – La decisione è stata presa dalla Direzione Aziendale al fine esclusivo di tutelare la sicurezza delle partorienti e dei nascituri, per i quali non sarebbe possibile garantire la copertura del servizio coi livelli di sicurezza minimi indispensabili. Nonostante sforzi continui per cercare personale, a giugno il numero dei medici è diminuito di una unità e di 8 su base provinciale per il personale ostetrico. Quello di Cento, inoltre, si caratterizza per un elevato turn-over con picchi mensili anche di 4 sostituzioni, legate a scelte personali e professionali, nonostante siano stati per loro attivati percorsi formativi ad hoc: ciò non consente di acquisire la necessaria expertise per poter lavorare in sicurezza senza affiancamenti". E rimarca. "Non è previsto alcun depotenziamento dell’attività ginecologica, che continuerà ad essere erogata recuperando interventi pregressi – conclude –. Si sta lavorando alla progettazione di nuovi ed ulteriori servizi come l’attivazione di un ambulatorio pediatrico presso il "Santissima Annunziata" e l’implementazione di un servizio di Ostetrica di Comunità. Ovviamente la ricerca di personale continuerà". E la voce del sindaco. "Prendiamo atto della decisione – dice Accorsi – Mercoledì avremo la commissione speciale sull’Ospedale, in cui poterci confrontare con l’Ausl. Continua il nostro impegno per preservare, difendere e valorizzare i servizi sanitari, lasciando da parte le speculazioni politiche delle quali siamo continuamente testimoni". Preoccupato il gruppo dei Cittadini Uniti in Soccorso al Pronto Soccorso. "Nei fatti non abbiamo visti segnali atti a una riapertura ma solo lo svuotamento della sala parto e ostetriche trasferite per rinforzare altre strutture – dice Marco Gallerani che aveva dato la notizia poco prima dell’Ausl – E ci rammarica sapere che mentre i sindaci hanno dato un segnale forte alla Regione con la bocciatura al bilancio di previsione di Ausl, ci sono sindaci che con il loro sì evidentemente hanno preferito difendere la propria parte politica invece che le proprie strutture ospedaliere come Cento, Argenta e Portomaggiore".
Laura Guerra