"Pochi spazi per le biciclette, così non va"

La protesta di Fiab per la carenza di stalli sul treno Codigoro-Ferrara. Il referente Biolcati: "Così non favoriamo certo il turismo lento"

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CODIGORO

È una protesta originale, ma determinata, quella di ieri del gruppo di soci della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (Fiab) Codigoro "Pedale stanco", per chiedere più attenzione per quel "turismo lento" futuro volano di sviluppo per il territorio deltizio, che sta cercando di incrementare le piste ciclabili. Percorsi che consentono di osservare, lentamente, il meraviglioso territorio integrato nel Parco del Delta del Po. Il gruppo partito dalla stazione ferroviaria codigorese per Ferrara, voleva sistemare le 8 bici sul treno, ma ha trovato ganci solo per 5, appoggiando le rimanenti sul vagone mentre nel viaggio fino a Ferrara solo salite altre 6 biciclette, 3 monopattini ed un passeggino, creando una condizione complessiva dei passeggeri a dir poco "stipata". "Ringrazio il personale sul treno che ha accettato di farci salire assieme alle nostre biciclette - afferma il referente di Fiab, nonché presidente di Ascom del Delta, Massimo Biolcatti - tuttavia volevamo evidenziare la grave carenza di spazi per poter caricare le due ruote sui vagoni ferroviari nella tratta da Codigoro a Ferrara e viceversa. E non c’è solo turismo, ma anche necessità - aggiunge Biolcatti, esprimendo grande sensibilità - di far salire carrozzine per disabili". Parole profetiche poichè si è verificato, ieri mattina che due ciclisti tedeschi si volevano recare a Ferrara con la bici, ma non sono stati fatti salire e il ritorno del gruppo codigorese prenotato per la corsa delle 14,45 per "problemi al locomotore" ha dovuto attendere quella delle 17, per poter rientrare. Il referente assieme a tutta Fiab sta combattendo contro Fer Emilia Romagna affinché si passi dalle parole ai fatti, se davvero si vuole promozionare quel turismo attrattivo anche per gli stranieri provenienti dall’Europa. "Crediamo le nostre richieste siano minimali per un territorio dove vorremmo non si andasse ad un’eccessiva presenza di insediamenti industriali, ma mantenesse la sua naturalità e si creasse quella rete di piste ciclabili fondamentali ad un turismo lento. Oltretutto quello sulle due ruote è spalmato da presenze nell’arco dell’anno intero, perché la bellezza di questo territorio è che ad ogni stagione il paesaggio muta, mantenendo tutta la sua attrattività. E’ fondamentale creare sinergia fra treno, bici e piste ciclabili, sia per venire nel Delta ma anche per recarsi a Ferrara - conclude il referente Fiab - per un turismo ecologico e proprio per questo ancor più bellissimo".

cla.casta.