FRANCESCO FRANCHELLA
Cronaca

Poesia, un festival dedicato a Pazzi. E la Darsena è intitolata a Bemporad

La kermesse, ideata dal direttore artistico del Comunale Corvino, partirà a febbraio tra reading ed eventi musicali

Poesia, un festival dedicato a Pazzi. E la Darsena è intitolata a Bemporad

Poesia, un festival dedicato a Pazzi. E la Darsena è intitolata a Bemporad

"È sogno o realtà l’ombra che illumina la stanza vuota?", si chiedeva Giovanna Bemporad, affrontando lo stesso tema che Roberto Pazzi ha trattato – come testamento spirituale – nel suo ultimo libro ‘La doppia vista’ (La nave di Teseo). È sogno o realtà? Non si può dipanare la matassa di una domanda nata senza risposta: si gioca nel non-detto il senso della poesia, ma anche nella dialettica Pazzi-Bemporad, sotto i cui auspici è nato il nuovo Festival della Poesia ‘Roberto Pazzi’, ideato dal direttore artistico del Teatro Comunale di Ferrara, Marcello Corvino. È stato presentato ieri, dopo l’inaugurazione della piazza della Nuova Darsena, intitolata proprio a Giovanna Bemporad, al centro anche dell’anteprima del festival, ‘Giovanna Bemporad: una luce nella notte’: è stata una serata speciale, quella tenutasi all’Abbado, con uno spettacolo in cui Moni Ovadia, Maurizio Donadoni, Francesca Benedetti, Natasha Czertok e Pier Paolo Pascali si sono alternati nella lettura di brani tratti dalla raccolta di poesie ‘Esercizi vecchi e nuovi’ e da alcuni Canti dell’Odissea nella traduzione della poetessa. Nata nel 1923, Giovanna Bemporad fu anche una traduttrice anticonformista, attività che la accompagnava nella stessa produzione poetica: negli ‘Esercizi’ del ’48, infatti, inserì tra i suoi componimenti alcune traduzioni di testi da diverse lingue (Omero e Saffo, Baudelaire, Verlaine, Rimbaud…), ignorando l’uguaglianza tradurre=tradire, consapevole del valore che si cela dietro quella che è una vera e propria arte. Lo sapeva bene anche Roberto Pazzi, che ha visto le sue opere tradotte in 26 lingue e in decine di paesi, dall’Egitto alla Danimarca (la scorsa estate, una casa editrice di Copenaghen ha iniziato a tradurre ‘La città volante’, uscito nel 1999) e che sarebbe stato centrale nel Festival della Poesia, se la morte non l’avesse preso. Certo, il fatto che il festival sia diventato ‘Festival della poesia Roberto Pazzi’ è una magra consolazione, che tuttavia permetterà una continua riscoperta del pluripremiato poeta, romanziere e giornalista ferrarese. "Oggi, nonostante siamo ancora in un alone di mistero, in quell’aura di sospensione lasciata dalla mancanza di Roberto Pazzi – dice l’assessore alla cultura, Marco Gulinelli – ritengo che sia una giornata di festa: sono contento che ci sia un festival dedicato alla poesia, che vedrà una continuità negli anni". "Il festival – spiega Corvino – è nato con Roberto Pazzi da vivo. Ora non c’è più, ma vive ancora nelle sue opere e questo festival ha preso il suo nome. Era un crimine culturale che non ci fosse un festival della poesia, nella città del Furioso, della Gerusalemme Liberata, di Bemporad e Roberto Pazzi". La kermesse si terrà dal 7 all’11 febbraio, proponendo reading, incontri, eventi musicali e performance, e muovendosi tra gli spazi del Comunale e quelli del Teatro Cortazar di Teatro Nucleo. Si parte mercoledì 7 febbraio, con ‘Michele Placido legge Giovanni Pascoli’, alle ore 11 al Teatro Cortazar e alle 17 al Ridotto del Comunale. Sempre al Cortazar, alle ore 21, andrà in scena ‘Piccola Orchestra Pasolini P.O.P.’, cabaret sarcastico e poetico che intende indagare l’opera di Pier Paolo Pasolini. Natasha Czertok (Teatro Nucleo) sarà protagonista il giorno dopo, quando leggerà Bemporad, prima dell’esibizione di Daniela Poggi su Emily Dickinson. E ancora, ci saranno omaggi dedicati a Roberto Pazzi e letture dal suo ultimo romanzo ‘La doppia Vista’ (pubblicato postumo), ma andrà in scena anche ‘La Maria Brasca’ di Testori e uno spettacolo su Herbert Pagani.