Pompieri, quasi seimila interventi di soccorso

In occasione di Santa Barbara, patrona del corpo, il bilancio dell’attività svolta nel 2021. E al Petrolchimico esercitazione in quota

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di Matteo Langone

Poco meno di seimila interventi in undici mesi. A tanto ammonta, per quest’anno, il lavoro dei vigili del fuoco: per la precisione, dal primo gennaio al 30 novembre, i pompieri hanno spiegato le sirene dei propri mezzi in giro per l’intera provincia ben 5.723 volte. Non tutte, fortunatamente, per eventi gravi o violenti. In 1.312 casi si è trattato di incendi o esplosioni, 435 volte sono stati chiamati sui luoghi di un incidente stradale, mentre sono stati protagonisti di soccorsi o salvataggi in altre 1.039 circostanze. A questi numeri vanno poi aggiunti 185 interventi cosiddetti ‘statici’, 153 in acqua e 24 nei porti. Ma non è tutto. Perché, come si diceva, spesso le chiamate hanno riguardato episodi quasi irrilevanti: tra falsi allarmi, richieste poi cancellate e aperture di porte, infatti, i pompieri sono usciti dalla caserma addirittura 2.575 volte. Il bilancio è arrivato, come da tradizione, alla vigilia delle celebrazioni di Santa Barbara, patrona del corpo. In tal senso, oggi alle 10 alla chiesa di San Cristoforo (in Certosa) è in programma la messa, officiata dall’arcivescovo Gian Carlo Perego: alle 10.45, è poi previsto il discorso del comandante provinciale, Antonio Giovanni Marchese.

Nel frattempo, ieri mattina è stata organizzata un’esercitazione che ha visto coinvolti gli uomini impegnati al Petrolchimico. In buona sostanza, è stato simulato un intervento in quota utilizzando come strumento per il piazzamento dei soccorritori un automezzo dotato di piattaforma mobile con un braccio telescopico in grado di raggiungere i 35 metri di altezza: lo stesso mezzo è dotato, altresì, di una lancia antincendio che consente di erogare fino a cinquemila litri di acqua al minuto, garantendo in tal modo la copertura di una superficie decisamente ampia. Un automezzo, dal costo di oltre 800mila euro e prodotto dalla casa austriaca Rosenbauer, che è considerato a tutti gli effetti la nuova frontiera per il posizionamento in quota e che sta sostituendo le vecchie autoscale. Collocata la piattaforma a circa dieci metri di altezza, due squadre del Nucleo soccorso su fune e degli uomini del petrolchimico si sono calate – assicurate a una doppia corda – sino a terra; qui hanno prelevato la bandiera italiana e, agganciate al cestello, sono tornate alla quota di partenza, stendendo il Tricolore in tutta la sua lunghezza.

In tale occasione, con il sottofondo dell’inno di Mameli, è stato poi svelato il nuovo camion antincendio in forza all’Ifm: si tratta di un mezzo da 450 cavalli, dotato di un primo serbatoio da duemila litri d’acqua e di un secondo da tremila litri di schiumogeno ad alta espansione, nonché di una pompa che consente di erogare la stessa schiuma ad alta pressione e con un tenore d’acqua compreso tra lo 0,1% e lo 0,3%. Inoltre, il nuovo camion contempla un cannone da 4.600 litri al minuto, che consente di gettare la schiuma anche durante la marcia, con una pressione che può toccare i 40 bar. Infine, a livello tecnologico, tale mezzo è dotato del controllo wireless e di un sistema di illuminazione a led funzionante con l’elettricità erogata dal motore.