Portò la figlia a Cuba, madre condannata

Tre anni di reclusione per sottrazione di minore e revoca della potestà genitoriale per la donna. La difesa del padre: "Anni di false accuse"

Migration

Tre anni di reclusione per aver sottratto la figlioletta al padre dopo averlo accusato falsamente di aver scattato alla bimba delle foto di natura pedopornografica. Si è concluso così il primo step di una vicenda giudiziaria che vede protagonisti una donna di origini cubane e un settantenne ferrarese, rispettivamente nella parte di imputata e persona offesa. La donna era accusata di sottrazione internazionale di minori. Ieri mattina, davanti al giudice Andrea Migliorelli, si è concluso il primo grado di giudizio riguardo a una vicenda familiare lunga e complessa, con al centro una bambina che aveva solo sei anni quando la madre l’ha portata con sé a Cuba. La condanna della donna per essersene andata con la piccola, limitando dunque la possibilità del padre di vederla, è l’ultimo tassello di un puzzle di sfibranti vicende giudiziarie, partite appunto con la denuncia nei confronti dell’uomo per quelle immagini pedopornografiche. Contestazione dalla quale, di recente, è stato prosciolto. Intanto, però, nel 2016, la madre era partita per l’isola caraibica, portando con sé la figlioletta. Da qui la battaglia del padre.

Il primo risultato fu la revoca della potestà genitoriale in sede civile. A cui, a seguito della sentenza di ieri, si è aggiunta anche quella in sede penale, disposta come pena accessoria a fianco dei tre anni di reclusione e di una provvisionale da diecimila euro. Della vicenda, durante la fase delle indagini, si interessarono anche il ministero degli Esteri e l’Interpol, incaricati di verificare una serie di documenti prodotti dal padre alle autorità cubane. "Una volta che la sentenza sarà definitiva – commenta l’avvocato Enrico Zambardi, difensore del padre della bambina – attiveremo un canale internazionale di convenzione tra Stati per far sì che il padre possa ottenere l’affidamento della bambina, a seguito della privazione della potestà genitoriale nei confronti della madre". Purtroppo, conclude il legale dopo avere ascoltato il dispositivo della sentenza, " ci sono voluti ben cinque anni per arrivare a stabilire l’illiceità penale di quella sottrazione di minore. Il mio assistito è dal 2012 che si difende da false accuse e, dal 2016, ha potuto vedere la figlia solo in frangenti molto ridotti. Quella di oggi (ieri, ndr) è una pietra miliare nel cammino di quest’uomo che ha trascorso quasi dieci anni nell’ambito di continui contenziosi giudiziari".

f. m.