In relazione alla prima mappa della contaminazione da Pfas delle acque potabili italiane elaborata da Greenpeace, l’Ausl precisa: "Nell’ambito delle acque destinate al consumo umano, i Pfas non erano compresi tra i parametri da sottoporre a controllo e non era previsto un valore limite per queste sostanze. I Pfas sono stati introdotti nell’elenco delle sostanze da ricercare nella direttiva (ue) entrata in vigore il 12 gennaio 2021. Pur non essendo recepita ancora la direttiva a livello nazionale, in Regione, già a nel 2021, si è deciso di procedere ad un primo programma di monitoraggio, effettuando alcuni campionamenti nell’acqua di rete per gli acquedotti che servono il maggior numero di abitanti. Nel corso del 2024, e saranno ripetuti nel 2025, sono stati effettuati prelievi sulla rete di distribuzione dei 4 acquedotti provinciali che sevono oltre 5.000 abitanti e tutti i campioni analizzati dal laboratorio ARPAE, sezione di Ferrara, hanno evidenziato valori inferiori ai limiti stabiliti. Non si registra quindi motivo di allarme sulla potabilità dell’acqua.
Cronaca"Potabilità?. Nessun allarme"