Ferrara si riscopre più povera. "E con le bollette sarà ancora peggio"

Solo in città, ogni giorno vengono somministrati 125 pasti. Molti gli stranieri ma non mancano i residenti Falaguasta: "Verso il Natale prevediamo un aumento di richieste di aiuto. Servono nuovi volontari"

Ferrara, 19 ottobre 2022 - E’ sempre molto forte il livello di povertà nel nostro Paese. Non fa eccezione, ovviamente, la nostra provincia. La fotografia di questo fenomeno, ma anche le sue dinamiche che spesso si nascondono e, ancora, i progetti per combatterlo sono alla base dello specifico ’Rapporto’ presentato l’altro ieri dalla Caritas italiana in occasione della Giornata internazionale di lotta alla povertà. Dal rapporto emerge che non esiste una sola povertà: ce ne sono tante, acuite dai disastrosi effetti della pandemia, ancora in corso, e dalle ripercussioni della vicina guerra in Ucraina. Nel 2021 i poveri assoluti nel nostro Paese sono stati 5,6 milioni, di cui 1,4 milioni di bambini. 2 milioni di famiglie. Va da sé il ruolo, assolutamente straordinario, della Caritas – autentico "braccio armato" della Chiesa - che opera con migliaia di volontari secondo un’organizzazione consolidata che non lascia spazio a improvvisazioni.

Nella foto (di repertorio) un’anziana costretta a vivere per strada
Nella foto (di repertorio) un’anziana costretta a vivere per strada

A Ferrara (sede in via Brasavola nell’antico centro storico) la Caritas alterna 120 volontari e alcuni addetti, tutti diretti da Paolo Falaguasta. Opera da anni con impegno, capacità e sacrificio e i risultati si vedono. Qui la fede si incarna tutti i giorni col senzatetto di turno, con la madre e il figlio appena scesi dal barcone, con il borghese diventato povero perché annichilito dallo strozzino. A tutti si cerca di offrire una soluzione, un supporto, almeno una parola e insomma si mette in pratica quanto ha suggerito il cardinale Zuppi presentando il citato rapporto: "Dobbiamo mostrare che cosa significa essere cristiani. Questo richiede due cose: avere un cuore pieno dell’amore di Cristo e, proprio per questo, riconoscere Cristo e avere noi un cuore pieno di amore per i tanti "poveri cristi "che incontriamo nelle nostre strade, che andiamo a trovare nelle case e che devono trovare un porto nelle nostre comunità". Il servizio svolto dalla Caritas ferrarese è dunque prezioso. Ogni giorno vengono somministrati 125 pasti: 90-100 pranzi oltre alle colazioni.

Gli alimenti provengono dal Banco alimentare oppure sono offerti dai supermercati della zona (Coop Alleanza 3.0, Spar, Eurospin, Lidl, Aldi e Conad). Ben 850 famiglie, ogni mese, ricevono un pacco alimentare: il loro numero – osserva Falaguasta – è in aumento; si tratta di persone che hanno una casa e qualche reddito ma non ce la fanno più. Poi 200 persone (donne, donne incinte e\o con bambini) sono ospitati in abitazioni. E’ da sempre in funzione un servizio di distribuzione di indumenti, servizio docce, ambulatori medici, accompagnamenti, sostegno ai carcerati o comunque a chi è sottoposto a misure alternative al carcere.

I due terzi dei fruitori di questi servizi sono stranieri con prevalenza nordafricani (in genere uomini) oppure donne provenienti dai paesi dell’est. Sullo sfondo, dice ancora il direttore, si profila un futuro immediato ancora più difficile: "A Natale, quando arriveranno le prime bollette con i costi del riscaldamento, aumenterà certamente il numero delle persone che si rivolgeranno a noi". Caritas ha quindi sempre bisogno di aiuto.

Occorrono nuovi volontari, soprattutto per la domenica a mezzogiorno. Poi i contributi sono determinanti per mantenere costante il flusso delle risorse che servono per poter garantire tutti i servizi. Per questo, sono attivi alcuni conti correnti su cui si potrà effettuare un bonifico IT 10R 05387 13004 000 000 006 664 oppure IT 71I 05387 13004 000 000 013357 intestati a Caritas Diocesana di Ferrara – Comacchio, Bper banca.