MARIO BOVENZI
Cronaca

Preapertura della caccia. In campo 1600 doppiette

In azione oggi anche la polizia provinciale per i controlli, tre le specie in deroga. A rischio il via alla stanziale per i ricorsi presentati al Tar dagli ambientalisti.

Preapertura della caccia. In campo 1600 doppiette

Roberta Artioli, comandante della polizia provinciale

Sarà il battesimo del fuoco, una prova in vista dell’apertura generale della caccia. Oggi oltre 1600 cacciatori scenderanno in campo, si apre la caccia alla selvaggina migratoria. I giorni saranno domenica e giovedì, dalle 7 alle 13. E potrà essere esercitata solo da appostamento temporaneo, strutture che in genere vengono collocate a ridosso dei campi di girasole. Nel carniere delle giornate di preapertura ci sono la tortora dal collare, lo storno e il piccione specie che sono state inserite in deroga. "La tortora dal collare – spiega Danilo Treossi, presidente provinciale Arci Caccia Ferrara – è stata inserita in deroga perché nella nostra ma soprattutto in alcune province provoca danni alle colture". Le altre specie consentite per la caccia alla migratoria sono elencate nel calendario venatorio, tra queste gazza, ghiadaia, corvidi e cornacchie. "Si potrà sparare anche il colombaccio", precisa Alberto Pelacchi, presidente provinciale Enalcaccia. Sveglia all’alba quindi per il sempre più sparuto esercito dei cacciatori (si calcola ogni anno un calo del 5%). Ma non solo. In campo scenderanno questa mattina anche Roberta Artioli, comandante della polizia provinciale, con i suoi agenti. "Ci saranno sul terreno quattro nostre pattuglie, in azione anche le guardie volontarie", dice. Con un invito ai cacciatori. "Fondamentale il rispetto delle regole". Artioli, nata a Vigarano, è entrata nella polizia provinciale di Bologna dopo aver superato il concorso il 5 novembre del 2001. Se il calendario per quanto riguarda la preapertura e quindi la caccia alla migratoria è stato confermato, non è così per quella che è l’apertura generale. Il giorno, il condizionale è d’obbligo, dovrebbe essere domenica 15 settembre. Ma a pesare su quella data è il ricorso al Tar che è stato presentato, anche quest’anno, da alcune associazioni ambientaliste. Nel testo che è stato sottoposto all’attenzione del tribunale amministrativo regionale alcune specie migratorie (in particolare l’anatra moretta) e aspetti del calendario. Il Tar ha annunciato che si esprimerà sulla questione il 26 settembre. "Salvo interventi in extremis della Regione, sull’apertura generale pesa l’ombra della sospensiva", annuncia Treossi. Tradotto, per la selvaggina stanziale (nel carniere fagiani e lepri) bisognerà attendere.