Preoccupati per le questioni ancora aperte

Migration

Vittorio

Caleffi *

La crisi di Governo ha acceso il solito dibattito dai toni parossistici. Da cittadino, prima ancora che da sindacalista, credo che la stabilità politica e di governo sia condizione indispensabile allo sviluppo economico e sociale. Di fatto però è evidente che sono venute a mancare le condizioni per continuare a sostenere una coalizione che vedeva nella autorevolezza del presidente Draghi forse l’unico fattore di coesione. In questa situazione le urne sono diventate l’unica strada percorribile. Tutto a posto? Evidentemente no. Perché la preoccupazione va a tutte quelle questioni che questo esecutivo aveva finalmente iniziato ad affrontare con le parti sociali. Penso ovviamente al tavolo delle pensioni in cui si continua a non dare una visione definitiva al nostro sistema previdenziale. Penso pure alla questione della asfittica dinamica salariale italiana. Ma le nostre preoccupazioni vanno soprattutto alle questioni del nostro territorio. Questioni per le quali avevamo registrato con favore una serie di impegni. Territorio che sperava moltissimo nella gestione dei fondi del Pnrr, fondi che rappresentano una boccata d’ossigeno se non l’unica possibilità di garantire investimenti fondamentali. Un territorio che ospita moltissime aziende energivore. Aziende che proprio dal governo uscente si aspettavano l’attuzione di provvedimenti utili a contenere l’esplosione del prezzo delle fonti energetiche. Penso infine al tavolo nazionale della chimica al Mise. Un tavolo faticosamente insediato che è sempre di più elemento di garanzia per il futuro non solo delle filiere chimiche, ma per tutto il sistema delle imprese trasformatrici. Dal prossimo esecutivo ci aspettiamo continuità d’intenti.

* Segretario regionela Uiltec