
Da sinistra: Pietro Tramontano, Alessandro Sterpa, Guglielmo Bernabei, Monica Caleffi, Federico Di Bisceglie
Una riflessione ampia, articolata e concreta sulla necessità di riforme costituzionali incisive: questo il cuore dell’incontro pubblico intitolato "Il cambiamento passa da Ferrara", promosso dall’associazione ioCambio e da Ferrara Popolare Europea e tenutosi a Casa Cini.
L’appuntamento si è concentrato su un nodo centrale per il futuro delle istituzioni del Paese: la forma di governo e, in particolare, la proposta di introduzione del premierato, con l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Dopo i saluti di Andrea Tosini, vicepresidente di Ferrara Popolare Europea, e con la moderazione di Guglielmo Bernabei, presidente della stessa associazione, il dibattito ha preso il via. Il costituzionalista Alessandro Sterpa, socio fondatore di ioCambio e relatore principale dell’incontro, ha evidenziato la radice del problema italiano nella debolezza strutturale dei meccanismi di stabilità: "In Italia, per ben due volte consecutive, è stato rieletto un Presidente della Repubblica. Questo significa che abbiamo appostato su quella carica le nostre esigenze di stabilità. E spesso abbiamo delegato molto anche al potere giudiziario".
In questo scenario, nella visione del costituzionalista, il premierato restituirebbe centralità all’elettore e rafforzerebbe la distinzione tra esecutivo e legislativo, riequilibrando le funzioni. "Con l’elezione diretta del Presidente del Consiglio – ha precisato –, l’elettore tornerebbe protagonista e anche i parlamentari sarebbero più liberi di svolgere il loro ruolo. Per questo sarebbe opportuno anche il ritorno delle preferenze sulla scheda". Sterpa ha criticato l’utilizzo dei referendum costituzionali come strumento per far cadere i governi. "È un utilizzo sbagliato – ha dichiarato –. I governi si fanno cadere alle elezioni politiche, non ai referendum".
Nel corso dell’incontro è intervenuta Monica Caleffi, revisore degli enti locali, che ha sottolineato come "in Italia ci siano stati troppi governi rispetto ad altri Paesi europei nello stesso arco di tempo", ribadendo il problema della discontinuità politica e dell’instabilità decisionale. Pietro Tramontano, responsabile community di ioCambio, ha richiamato l’urgenza di una partecipazione più consapevole della cittadinanza nei processi decisionali, mentre il giornalista Federico Di Bisceglie ha tracciato un quadro critico dell’attuale dibattito politico: "C’è una grande necessità di buone riforme – ha osservato –, ma purtroppo il dibattito pubblico non va in questa direzione. Le buone riforme, anche se arrivano dall’altra parte, vengono respinte". Di Bisceglie ha denunciato l’inadeguatezza delle regole attuali, giudicate come "scritte male rispetto a ciò che sarebbe richiesto oggi". La parte finale dell’incontro ha ospitato una tavola rotonda, che ha arricchito il confronto.