
"Oltre un decennio di blocco del turnover ci consegnano un quadro drammatico di personale. Il primo passo è stabilizzare tutti i precari, in totale circa 12.000 lavoratrici e lavoratori" .
Un piano straordinario di assunzioni per affrontare il tema della "grave carenza di organico nelle amministrazioni pubbliche". È un appello chiaro quello lanciato dalla Fp Cgil di Ferrara, che ieri mattina era presente con una delegazione di lavoratori del tribunale all’assemblea e al presidio organizzati alla Corte d’Appello di Bologna. L’iniziativa era proprio organizzata dalla Fp Cgil del capoluogo regionale, unitamente a Uil Pa e Usb Pi. "Gli effetti di oltre un decennio di blocco del turnover ci consegnano oggi un quadro drammatico di carenza di personale in particolare nel comparto delle Funzioni Centrali – si legge nella nota del sindacato – dove l’età media del personale è di 53,5 anni ed è la più alta della pubblica amministrazione e dove oggi servirebbero almeno 190mila assunzioni di cui 110 mila solo per compensare il turnover e 80mila per potenziare i servizi pubblici". In questo quadro generale, riferiscono i sindacalisti, "il Ministero della Giustizia negli ultimi 15 anni è passato da 40 mila a circa 25 mila addetti. Per iniziare ad arginare la grave carenza di organico riteniamo che il primo passo sia stabilizzare tutti i precari (funzionari Upp, funzionari tecnici e operatori data entry) che a livello nazionale ammontano a circa 12mila lavoratori e nonostante operino all’interno del ministero da più di tre anni hanno i contratti in scadenza a giugno 2026".
Quindi a un anno dalla scadenza dei loro contratti e a 6 mesi dall’approvazione della prossima legge di bilancio, che dovrà individuare le risorse per la stabilizzazione, "come Funzione Pubblica Cgil – si legge ancora nel documento – riteniamo non più rimandabile una decisione chiara e risolutiva che dia a questi lavoratori una prospettiva di stabilizzazione a partire dal primo luglio del prossimo anno". L’iniziativa di ieri mattina davanti alla Corte d’appello di Bologna, fanno sapere dal sindacato, "si inserisce nell’ambito della mobilitazione nazionale per chiedere la stabilizzazione di tutti i precari del ministero, per valorizzare tutte le professionalità e per ridurre i carichi di lavoro anche con nuove assunzioni". La stabilizzazione di tutto il personale precario è, oggi, a detta dei rappresentanti dei lavoratori "una priorità e una prima iniziativa per evitare che vengano sguarniti di personale interi servizi del sistema giudiziario, con conseguente ulteriore aggravio di carichi di lavoro sul personale in servizio a tempo indeterminato già oberato da anni di mancati investimenti".
La mobilitazione, si legge in chiusura del documento, "vuole evidenziare la necessità di garantire dignità e valore a chi opera quotidianamente nel sistema giustizia, tutelando il futuro dei lavoratori precari e garantendo i servizi del ministero ormai al collasso".