Prete nei guai per abusi sui minori: interrogatorio fiume a una delle presunte vittime

I presunti fatti si riferiscono al contesto di Piazza Armerina (in provincia di Enna) tra il 2009 e il 2013. Don Rugolo, che ha scontato un anno di arresti domiciliari al seminario di Ferrara, ora è sottoposto all'obbligo di permanenza notturna

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

Ferrara, 8 luglio 2022 - Nove ore di interrogatorio a Enna durante le quali il giovane ha raccontato di aver subito violenze quando era minorenne. Al processo in cui è imputato Giuseppe Rugolo, il sacerdote arrestato a Ferrara il 27 aprile del 2021, con l'accusa di violenza sessuale aggravata a danno di minori, il ragazzo, ha ripercorso con i pm passo dopo passo gli abusi sessuali, che sostiene siano avvenuti anche nella sagrestia della chiesa di San Giovanni Battista, dal 2009 al 2013, a Enna.

Fatti raccontati davanti ai magistrati Stefania Leonte e Orazio Longo e al collegio giudicante, presieduto da Francesco Pitarresi e ribaditi davanti gli avvocati delle parti civili e dell'imputato, che era presente in aula. Un'udienza sofferta in cui il giovane ha risposto alle innumerevoli domande parlando anche della presunta trattativa tra il vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana e la famiglia del giovane circa l'elargizione di una somma di denaro di 25 mila euro.

Rugolo, che ha scontato un anno di arresti domiciliari al seminario di Ferrara, ora è sottoposto all'obbligo di permanenza notturna. Dalle 8 di sera alle 8 del mattino non può lasciare il seminario di Ferrara. La prossima udienza il 10 ottobre. Nessuna dichiarazione da parte dei legali di Rugolo.

Don Rugolo: perchè si trovava a Ferrara

Il prete era stato arrestato a Ferrara perché all'epoca si trovava a Vigarano Mainarda, in provincia di Ferrara, dove si era trasferito da Piazza Armerina (in provincia di Enna) da un paio d'anni. L'uomo era a Vigarano, ufficialmente, per seguire un corso di studi all'università di Padova. Nelle carte dell'inchiesta, invece, si suppone che fosse stato allontanato dalla diocesi di Piazza Armerina per instradarlo in un percorso psicologico di recupero.

Sono tre le presunte vittime, all'epoca dei fatti tutti minorenni, delle quali l'uomo avrebbe abusato in Sicilia: sono un giovane che avrebbe subito violenza sessuale e altri due ragazzini vittime di abusi. Il primo caso è emerso dopo la denuncia della vittima alla squadra mobile di Enna, gli altri due durante le indagini: la le vittime potrebbero essere di più. Per questo la Procura di Enna ha lanciato un appello "invitando le eventuali altre presunte vittime a denunciare". Il giovane, nella sua denuncia, ha raccontato di violenze subite tra il 2009 ed il 2013, da quando aveva appena compiuto 16 anni e fino ai 20 anni.

Dopo le segnalazioni alla Curia di Piazza Armerina, il sacerdote era stato trasferito: nel corso di una messa a ottobre 2019, aveva detto che a seguito di una malattia era costretto a lasciare Enna per il nord Italia. La scorsa estate, però, il prete e' tornato in città, ha officiato riti religiosi e avrebbe anche preso parte ad attività con bambini e adolescenti, circostanza che avrebbe indotto il ventenne a denunciare fatti e silenzi. Aveva scritto anche a Papa Bergoglio che aveva immediatamente chiesto chiarimenti alla Curia di Piazza Armerina.